L’ennesimo sciopero degli “studentelli svogliati” di TreNord
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18 Ottobre 2016
Caro Direttore,
le motivazioni dell’ultimo sciopero in TreNord mi riportano ai tempi delle superiori quando ogni occasione era buona per non varcare i cancelli. Dalla guerra all’Iraq, alla ennesima riforma della scuola, al più generico slogan “Pace nel mondo”.
Ebbene, i lavoratori di TreNord che aderiscono sono come degli studenti con poca voglia di studiare. Ogni pretesto è buono pur di far campare i soliti sindacalisti.
Le motivazioni dell’ultimo sciopero sono una accozzaglia di argomenti e di pretesti, tutti riuniti in un minestrone dall’insolito amaro sapore. Un sapore che il pendolare conosce bene. Una sapore che sembra ripetersi ogni venerdì nella mensa di TreNord.
Un sapore che ti lascia a piedi dopo una settimana già schifosamente pesante.
“…contro le politiche economiche del governo Renzi e contro il sistema previdenziale regolato dalla legge Fornero, contro la riforma della Costituzione e la “Buona scuola….”
In queste motivazioni i “lavoratori” di TreNord non stanno difendendo una concreta minaccia al loro posto di lavoro, non stanno rivendicando nessun sopruso o nessuna lesione dei loro diritti. Stanno difendendo l’astratto, che non gli appartiene, stanno rimarcando il concetto che loro sono sopra a tutto e a tutti e possono in qualsiasi momento fare il bello e cattivo tempo.
Per loro lo sciopero è diventato fine a se stesso in una sorta di autoproclamazione periodica del diritto di scioperare.
Allora io credo che molti lavoratori come me, che quotidianamente prendono il treno, lavoratori “veri”, lavoratori che fanno i salti mortali pur di lavorare sempre e comunque, ogni giorno, lontani da casa, ebbene questi lavoratori incomincino ad averne pieni i cosidetti di questo diritto di sciopero che nulla a che fare con il diritto di garantirsi un posto di lavoro altresì minacciato. Prima di scioperare per il proprio posto di lavoro dovete prima di tutto lavorare. Incominciate a farlo con continuità.
Scioperare lasciando a piedi decine di migliaia di persone che hanno già pagato un abbonamento contro “la buona scuola” è una offesa verso chiunque sia dotato di una seppur minima intelligenza.
Chi organizza questi scioperi che vanno a colpire sempre e solo la utenza pagante andrebbe multato e dovrebbe prendersi le proprie responsabilità civili e penali soprattutto quando le motivazioni di tale agitazione sono aria fritta.
Io il posto me lo guadagno ogni singolo giorno uscendo da casa? Voi che fate? Pretesti, ripicche e minacce. Come degli studentelli svogliati ai tempi della scuola.
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Assolutamente d’accordo con lei!!!!
oggi poi e’ andata in onda un’altra puntata della serie TRENORD se li conosci li eviti……..