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Lettera aperta dal Comitato provinciale Arci Varese – Ticino – Olona

mauro sabbadini nuovo presidente arci provinciale
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4 Marzo 2020

Care socie, cari soci, stimati sindaci e rappresentanti delle istituzioni, cari partner economici, fornitori, artisti e compagni di strada;

L’emergenza sanitaria di queste settimane ci ha messi tutti a dura prova: le ordinanze e i decreti spesso non hanno tenuto conto delle specificità delle nostre associazioni e dei nostri circoli, come di quelli delle altre realtà a noi simili. Abbiamo dovuto affrontare, oltre alla sospensione di moltissime attività, anche un notevole grado di incertezza su quello che potevamo o non potevamo fare, sulle chiusure o sulle sospensioni, spesso trovandoci penalizzati senza ragione apparente rispetto alle realtà “commerciali”, soprattutto posti nella sgradevole condizione, noi che per storia e natura siamo al servizio delle nostre comunità, di non poter fare nulla per sensibilizzare, avvisare o confortare, in un momento in cui certamente ce ne sarebbe stato bisogno.

L’incertezza continua ancora, ad oggi non sappiamo esattamente quando potranno riaprire le realtà che ancora sono interessate da provvedimenti restrittivi o quali misure o prassi ci verranno proposte nelle prossime settimane.

I circoli stanno cercando, con grande sacrificio ed impegno, di rispettare al massimo le indicazioni delle autorità, chiediamo ai soci di avere pazienza, di collaborare, di far sentire il loro peso di soci e di volontari a favore del proprio circolo e dell’Associazione che hanno sempre sostenuto e che sta affrontando un momento difficile.

I circoli sono realtà no profit ma, spesso, hanno in essere contratti di lavoro. Sono privi di fini di lucro ma pagano affitti, utenze e imposte. Spesso hanno bilanci piccoli, proprio perché non puntano a fare utile ma solo a sostenere le attività, raramente hanno linee di credito dalle banche. Per questo oggi chiediamo impegno e pazienza: lo stop di queste settimane può essere superato se i soci continueranno ad essere presenti, se i partner commerciali avranno pazienza, se le amministrazioni cercheranno la via giusta per venirci incontro.

Più ancora del dato economico però ci preoccupa quello sociale: i circoli Arci, Acli, Coop, Auser, rispondono a necessità reali, cogenti, offrono un servizio pubblico (anche quando riservato ai soli soci) che ha un impatto sulle comunità. I circoli combattono l’isolamento e la solitudine, organizzano il volontariato, sostengono altre associazioni, difendono e diffondono la cultura nelle forme della socialità, del cinema, della lettura e della musica.

Tutto questo oggi è fermo o rallentato. Tutto questo oggi manca, e con esso manca anche un pezzo di economia italiana, dato che il peso del no profit sul PIL nazionale è significativo (almeno il 4% secondo le stime).

Ma più del PIL pesa la mancanza dei presidi sociali e culturali, forzatamente limitati proprio quando ci sarebbe maggior bisogno di informazione, divulgazione, sostegno. Cultura che, secondo un nostro slogan coniato da tempo, è il primo avversario della paura. E delle paure. I circoli Arci vogliono esserci, nella prevenzione contro il coronavirus, e si stanno attrezzando per fare informazione e prevenzione anche con le porte chiuse, attraverso siti e social network.

Vogliamo dare il massimo supporto anche alla campagna di contenimento decisa dalle autorità, ci saremo, rispettando le ordinanze e facendo tesoro dei consigli. Però avremo bisogno del sostegno delle Istituzioni e di tutti quelli che ancora riconoscono il nostro ruolo e il nostro valore nella società. Noi continueremo ad esserci e a fare la nostra parte finchè ci saranno persone e istituzioni pronte a sostenerci, insieme supereremo anche questo
momento difficile, probabilmente più forti di prima.

A soci e socie chiediamo di sentire chi è rimasto solo, di far sentire la propria presenza al gruppo dirigente e di volontariato del circolo, a rinnovare e far rinnovare la tessera. A fornitori e partner, così come agli artisti che ospitiamo e invitiamo, chiediamo pazienza e
comprensione. Ai sindaci e alle amministrazioni locali, chiediamo la porta aperta e la disponibilità a discutere
insieme il da farsi.

Da oltre sessant’anni Arci è riconosciuta come soggetto nazionale di utilità sociale, vogliamo esserlo ancora e sempre, domani più di ieri, nel tentativo di restare comunque e in ogni modo, “dalla parte buona della vita”.

Cordialmente,
Mauro Sabbadini
presidente provinciale

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