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Lettere ai genitori dei ragazzi belgi

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2 Aprile 2012

Incidente in SvizzeraSono una insegnante del Collegio Arcivescovile di Tradate, vi scrivo perché vorrei condividere con voi un fatto che mi ha seriamente interrogato in questi giorni. Recentemente mi è capitato di assegnare ai miei alunni di III un tema in cui gli si chiedeva di scrivere una lettera che avesse come argomento la recente tragedia di Sierre in Svizzera, insomma avrebbero dovuto confrontarsi con il fatto ed esprimere la propria posizione. I ragazzi li conosco da tre anni e sapevo che si sarebbero impegnati, eppure sono rimasta colpita da quello che ne è emerso. Mi sono resa conto che questi ragazzi sono ricchi di una cultura, la nostra italiana e cristiana intendo, di una cultura che è di fondamento, è criterio e modo per affrontare la realtà. Non mi dilungo ulteriormente e vi lascerei leggere alcuni brani tratti dai loro temi in modo che anche voi vi possiate rendere conto che forse per il futuro possiamo BEN sperare.

Ilaria

"Molte volte ci si chiede perché succedono queste cose e perché proprio a noi; sono momenti che ti rovinano dentro, che ti danno un gran dolore. Forse dietro a tutto questo c’è un fine speciale, un fine che ci fa imparare qualcosa, che ci fa capire quanto è importane la vita, non solo nostra ma anche quella altrui. Non voglio dire che è giusto che muoiano tanti bambini innocenti, ma forse succedono queste cose perché la realtà c’è e noi esistiamo veramente. Nei esistiamo perché possiamo provare delle emozioni e paure; la vita non è "rose e fiori", è fatta anche di dispiaceri e noi li dobbiamo affrontare. Non è facile ma possiamo fare vedere a noi stessi il cuore grande che abbiamo e pensare che qualcuno dall’alto ci guarda e ci vuole bene. Non bisogna però dimenticare quello che è accaduto, perché dimenticare non serve a nulla, anzi è peggio perché senza un passato non si può costruire un futuro." 

Laura

"Anche io so che cosa a perdere qualcuno di caro perché pochi mesi fa ho perso la nonna, ma perdere il proprio figlio … In questi casi bisogna avere amici veri che ti consolano, solo così il dolore passa più in fretta." 

Marta

"Ognuno di voi ora dee pensare che i vostri cari sono lì, a fianco di Chi si è sacrificato in principio per noi e vi osservano e vorrebbe che voi foste felici e che la vostra vita continui anche se non sono al vostro fianco" 

Iris

"Ho provato ad immedesimarmi con voi, ma sicuramente le vostre emozioni sono più forti di quello che io possa immaginare. Tutto ciò che io posso dire è che sono profondamente dispiaciuta per la vostra perdita. Secondo me non c’è cosa peggiore di perdere un figlio: la creatura che tu hai desiderato e che hai deciso di far venire al mondo." 

Jacopo

"I sorrisi dei vostri figli li ha portati a sè Dio. (…) Vostro figlio, nel momento in cui riceverete questo mio pensiero, è su in Paradiso a giocare senza fine, mentre voi verserete una lacrima, vostro figlio starà ridendo, sarà felice e la felicità di vostro figlio dovrà essere la vostra …I vostri bambini ora sono più vicini di quanto crediate, vi aiuteranno. (…) Questi bambini ora non sono più visibili ma sono in mezzo a noi e vicini a voi; c’è un mondo enorme fuori dalle vostre case che aspetta solo voi. Se i vostri figli fossero qui vi inciterebbero a riconoscere perché è la loro forza vera, non quella di mani ma quella di mente. (…) Se è possibile state vicini ai vostri cari, fatevi aiutare; non prendetevela con l’autista o gli insegnanti,  la vera forza di una persona è anche il perdono, bisogna saper perdonare: è questo che differenzia gli animali dagli umani. Il perdono. V avete perso la presenza corporale dei vostri figli, è l’affetto che conta, l’anima dei vostri figli è con voi e no vi lascerà mai. Reagire, donare e perdonare sono le tre parole che vi devono accompagnare nel lungo viaggio della vostra vita finché un giorno vi ritroverete con i vostri figli e finalmente loro potranno dirvi: ‘Grazie per avermi tenuto nel vostro cuore’".
 
Cordialmente
Lorena Volontà

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