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Linate Vs Malpensa

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18 Aprile 2012

Gentile Varesenews,
Le scrivo circa la discussione circa il ruolo nel sistema aeroportuale Milanese di Linate e Malpensa. Negli ultimi anni la compresenza dello scalo di Linate con quello di Malpensa ha di fatto creato un precedente unico in Europa in cui un traffico di circa 30 milioni di passeggeri è stato diviso fra due scali senza consentire l’aggregazione di questo traffico su un unico polo. In particolare mi hanno fatto riflettere gli ultimi sviluppi a Berlino ove, a breve, si chiuderanno due scali (Tegel e Tempelhoff) per concentrare tutta l’attività su un unico scalo Schonefeld che è significativamente più distante dal centro cittadino. In altri termini, traslando il tutto sul sistema Milanese, i tedeschi chiuderebbero Linate per trasferire tutto a Malpensa.

Questa operazione di concentrazione ha degli evidenti vantaggi che sono già stati sperimentati in Germania stessa a Monaco dove nel lontano 1992 è stato chiuso lo scalo cittadino di Riem situato a soli 7 km dal centro cittadino (esattamente quanto Linate) per trasferire in toto l’attività nel nuovissimo scalo situato a 30 km dal centro cittadino e collegato tramite treno con percorrenze variabili intorno ai 30 minuti.

Da quando fu costruito questo nuovo scalo il traffico su Monaco è sostanzialmente triplicato. Ora la città offre collegamenti verso gran parte delle città statunitensi con ulteriori ottimi collegamenti con l’Asia e il sud America. Inutile ricordare come la presenza massiccia di Lufthansa su questo aeroporto abbia portato diverse migliaia di posti di lavoro. Si conti solo che le più recenti stime danno 4000 posti di lavoro generati per milione di passeggeri transitanti.

E il sistema di Milano? Il sistema è rimasto sostanzialmente al palo. KLM, Alitalia e Lufthansa sono scappate. Motivo? Tutte puntano il dito contro Linate, non è possibile garantire una rete di collegamenti economicamente vantaggiosi con lo scalo cittadino a pieno regime. Tuttavia Linate non può gestire efficacemente tutto il traffico Milanese e non può gestire velivoli a lungo raggio che richiedono piste lunghe e piazzole ampie.

Il risultato è che quello che Lufthansa fa a Monaco a Milano è impossibile. A Monaco esiste una fitta rete di collegamenti a corto raggio che, tramite transiti, vanno a riempire tutta la rete a lungo raggio. Una rete a lungo raggio che non esisteva finchè esisteva Riem ma che ora esiste.

Quindi mentre Monaco prospera Milano continua a perdere terreno. Con la sola fuga di Alitalia sono andati persi 6 milioni di passeggeri e l’emorragia non si ferma. Tanto per chiarire quanto grave sia la situazione ad oggi da Malpensa partono meno collegamenti verso il nord America che da Venezia. Tale sorpasso è conciso con il disimpegno di Alitalia e lo smantellamento dell’hub.

Altro che competere con i grandi scali del nord europa!

La strada per risanare il sistema è la medicina che è stata usata dovunque nel mondo: chiudere il vecchio e piccolo scalo e trasferire tutto in quello nuovo. In alternativa è anche possibile limitare il vecchio scalo a solo pochi collegamenti come è già stato fatto a Washington, anni fa, con successo.

Un decreto in questo senso è già stato promulgato da Bersani nel 2001. La sua efficacia è sotto gli occhi di tutti, a Malpensa ci sono migliaia di cassaintegrati. Le compagnie hanno trovato il modo di aggirarlo facendo tornare Linate a livelli del 1998, prima dell’inaugurazione di Malpensa 2000.

Quando si avrà coraggio di trasferire parte del traffico da Linate a Malpensa allora si potrà tornare a parlare di occupazione, altrimenti si tratterà solo di declino mentre il resto d’Europa corre.

Distinti saluti

Andrea Villa

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