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“Lunga attesa e pane finito alla festa del maialetto”

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7 Settembre 2014

coda maialetto fotoGentile redazione
scriviamo a Varesenews per raccontarvi la disavventura vissuta ieri sera, sabato 6 Settembre.
Ci siamo recati (…) alla festa del maialetto sardo.
Alle ore 19.45, dopo aver pagato alla cassa, iniziamo la nostra fila per ritirare il cibo in cucina…e qui inizia una vera e propria odissea perchè il nostro turno arriva alle ore 22..dopo ben due ore di coda in piedi!Vi lasciamo immaginare l’umore di tutti i presenti…una lamentela unica. Fermiamo piu’ volte delle persone dello staff chiedendo chiarimenti per la tanta attesa..ci rassicurano che tutto è pronto in cucina e i cibi escono regolarmente. Nel frattempo la coda dietro di noi si triplica… Lanciamo una occhiata in cucina e capiamo il perchè di tanta lentezza…un solo adetto che taglia i maialetti e un altro che pesa ogni porzione prima di servirla sul piatto…da non credere! Ma la beffa maggiore è stata la scoperta che al momento del nostro turno ( ore 22) il pane era finito, quindi a tutti coloro che avevano pagato il panino con la salamella..rimaneva solo la salamella con in aggiunta una porzione di patatine per rimediar al disservizio’! Ci rivolgiamo quindi agli organizzatori di questa festa: l’organizzazione è stata pessima…come si puo’ terminare il pane alle 10 di sera in una sagra? Il maialetto , protagonista della serata e quindi il piu’ richiesto, avrebbe dovuto essere servito indubbiamente in modo piu’ celere… non vorremmo essere stati nei panni di una famiglia con bambini affamati!
Meditate per la prossima edizione!
Grazie
                                                                    *  *  * 
Carissima lettrice,
chi le risponde è uomo che manifesta apertamente istinti omicidi nei momenti di fame: la comprendo benissimo. Quando poi l’appetito anestetizza la mente, diviene un tamburo che prevarica i discorsi delle persone con cui si divide l’attesa, la vista si annebbia e la testa annuisce instancabilmente alle parole degli interocutori che cercano di ingannare il tempo, bene, in questi casi anche la fila più rapida rischia di diventare un’agonia.
Lungi da me il dare un giudizio circa l’organizzazione della festa dove la vostra compagnia si è imbattuta per dividere qualche ora a tavola, quindi.
Mi sento invece di darle qualche consiglio, vista la decennale esperienza in merito a feste e sagre di paese.
Primo – Pensi positivo. La prossima volta si prepari psicologicamente al peggio: solo con la consapevolezza che il cibo prima o poi arriverà, le sarà possibile superare questi momenti.
Secondo – Spesso l’organizzazione di queste feste può diventare caotica e in alcuni momenti, per diverse cause, lo staff "va insieme": è il rischio di non andare in un ristorante, dove anche gli strumenti per servire i pasti, l’ambiente, e tutto il resto rendono più facile la vita di chi si mette dietro i fornelli. 
Terzo – Non è una buona idea sbirciare nelle cucine, dagli hotel a 5 stelle alla festa di paese
Quarto – Al netto di aperitivi, che potrebbero aggravare notevolmente la situazione, alla prossima festa si faccia un "fondo" prima di partire: un panino, anche vuoto, permette di sopravvivere in ambiente ostile.
Quinto – Come sopra, ma nella borsetta della mamma, tenere generi di prima necessità se si hanno piccoli al seguito.
In ultimo, sosteniamo chi, comunque, si impegna per organizzare feste, sagre e polentate varie, per portare avanti la tradizione alimentare locale e far conoscere quelle delle altre regioni, non meno importanti, non meno saporite; in pratica: l’anno prossimo, alla sagra del maialetto, lei ci dovrà tornare.
Alla prossoma
Andrea Camurani

                               

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