Mail e lettere al direttore
11 Marzo 2009
Gent.mo direttore,
mi perdoni se continuo a occupare questo spazio per una questione che è divenuta personale, ma il sig. Cattorini merita una risposta.
Carissimo Carlo,
la pregherei di non mettere in bocca a me parole che io non ho pronunciato e soprattutto di rileggere con attenzione quanto ho scritto nella mia prima lettera.
Nel suo ultimo commento scrive: “ Le persone che hanno paura delle conseguenze delle PROPRIE parole scritte si firmano parzialmente, o non si firmano. L’esperta di informatica vede nelle firme degli altri lettori una minaccia alla sicurezza dei figli.
Prima giugica negativamente chi firma, e poi scrive "siete liberissimi di firmare tutti i vostri interventi con nome e cognome, se volete, ma non permettetevi di giudicare noi che non lo facciamo ricorrendo solo al nome di battesimo o a eventuali pseudonimi". Ha fatto tutto da sola ”
Prima giugica negativamente chi firma, e poi scrive "siete liberissimi di firmare tutti i vostri interventi con nome e cognome, se volete, ma non permettetevi di giudicare noi che non lo facciamo ricorrendo solo al nome di battesimo o a eventuali pseudonimi". Ha fatto tutto da sola ”
A parte che non ho mai detto di essere un’esperta di informatica, se lei leggesse con attenzione vedrebbe che non ho mai scritto che se lei si firma con nome e cognome i miei figli possono risentirsene. Quello che ho scritto è che se io mi firmassi con nome e cognome, e tra un commento e l’altro specificassi di avere una bella bambina di 10 anni, che abito in un determinato paese e che sono fuori casa dalle 8.00 alle 17.00, qualche malintenzionato potrebbe approfittarsene.
Nella lettera non ho giudicato negativamente chi si firma (per carità, è una scelta del tutto personale), solo inizialmente posso aver giudicato (anche se non era mia intenzione) coloro che si firmano e in quanto tali si ritengono superiori a chi sceglie di usare solo il nome di battesimo o un nickname, come purtroppo ha dimostrato lei in questa situazione e nei suoi commenti “adirati”. Con la mia lettera volevo solo e semplicemente chiedere di non scagliarsi sempre contro chi sceglie di usare un nickname, perché non è detto che chi si firma con nome e cognome sia necessariamente migliore di chi non lo fa.
Per me la questione si può anche chiudere qui, perché vedo che con lei una discussione chiara, costruttiva e non aggressiva non si può fare. Chiaramente se lei volesse andare avanti a replicare, la inviterei prima a riportarmi i passi in cui, da quanto lei ha scritto, “ Anna ha protestato di essere infastidita dalla presenza di lettori che scrivono al direttore di VN firmandosi per esteso ”, “ Anna ha scritto che non gradisce la presenza di lettere di persone che "firmano con nome e cognome le loro lettere ”, “ L’esperta di informatica vede nelle firme degli altri lettori una minaccia alla sicurezza dei figli ”, “ giudica negativamente chi firma ”.
Ah, e infine, non mi pubblichi la netiquette per le e-mail, perché non c’entrano nulla in questo caso. L’e-mail è un mezzo di comunicazione * privato *, tra due o più persone che si conoscono, i commenti e le lettere al direttore sono messaggi inviati a un * pubblico * più vasto.
Saluti,
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.