Maleducato il cane e maleducato pure il padrone
26 Marzo 2008
Buongiorno Direttore,
le scrivo per segnalarle un fatto di quotidiana maleducazione che, secondo me, è ben rappresentativo della pochezza della Varese dei nostri tempi. Vengono spesi soldi pubblici per garantire, anche mediante l’impiego di telecamere, la sorveglianza “discreta” della città, eppure nessuno dei dispositivi installati nella centralissima Piazza Repubblica ha mai ripreso il libero scorrazzare di un cane di grossa taglia che, accompagnato dallo sguardo di un padrone compiacente, da almeno un anno, verso le 13, transita sul posto. L’animale ovviamente si concede anche delle divagazioni che lo portano a elemosinare, talvolta con fastidiosa insistenza, la merendina o il panino dei pochissimi e, mi consenta di aggiungere, tristissimi, frequentatori disposti a fermarsi nella piazza, perlopiù rappresentati da studenti e/o dipendenti dei vicini esercizi, desiderosi di trascorrere all’aria aperta il breve intervallo di mezzogiorno.
Inutile dirle che, sistematicamente, il cane provvede a concimare con i suoi escrementi lo stentato “praterello” che resiste all’ombra di un cedro secolare. Tutto sommato nulla di sconvolgente penserà lei, meglio il cane degli spacciatori, peraltro anch’essi ben rappresentati nella medesima piazza ! In effetti le potrei dare ragione, se si trattasse della solita bestiola mal gestita da un proprietario convinto della sua totale innocuità, magari pronto a scusarsi con chi, evidentemente, potrebbe non gradire la vicinanza di un cane sciolto. Nulla di tutto ciò.
Alla mia prima segnalazione di disagio formulata, tutto sommato, in modo garbato con un “ questo cane mi infastidisce ” la risposta è stata: “ le persone come lei infastidiscono me ! Replico ovviamente ricordandogli che “ il Regolamento Comunale vieta la libera circolazione dei cani in città, ovvero che guinzaglio e paletta sono strumenti obbligati, da portare e utilizzare senza mezze misure, ossia indifferentemente dal tipo di situazione o dalla razza dell’animale” .
Chiami pure i vigili risponde lui, le multe non mi spaventano, posso pagarle ! Avevo a che fare con un benefattore insomma, disposto a risanare il bilancio del comune, pur di non privare il cane della libertà di compiere le suddette, quotidiane, scorribande. Rientrato al lavoro racconto il fatto ad alcuni colleghi i quali, sorprendentemente, mi segnalano che, mezza Varese, conosce le abitudini di cane e padrone. Qualcuno aggiunge che si tratta di un “notabile” della zona che ama provocare il prossimo sfidando sfacciatamente le leggi e le norme non scritte della civile convivenza.
Provo la forte tentazione di segnalare il fatto ai Vigili Urbani, decido di non farlo quando, appresa la professione dell’interessato (che non comunico per ragioni di privacy), capisco il perché a nulla erano valse le probabili segnalazioni già pervenute all’attenzione dell’organo di vigilanza. Nella centralissima e “civilissima” Varese centinaia di persone, ogni giorno, notano un cane senza guinzaglio che sosta per almeno 20 minuti (…per dare il tempo al padrone di leggere il giornale!) e nessuna di queste può fare nulla per evitare il protrarsi dell’incresciosa situazione. Del resto nessun carabiniere, nessun vigile, personalmente, si è mai accorto del problema.
Le sembra possibile ? A me no, e aggiungo, fanno finta di non vedere, non c’è alcun dubbio! Oggi, a un anno di distanza dal diverbio che le ho esposto, nulla è cambiato, alle tredici il cane, come sempre, pascolava nella piazza. Io nel frattempo ho cambiato abitudini, ho deciso di consumare altrove il mio pranzo. Il degrado del luogo mi bloccava la digestione.
Per concludere !
Penso che una buona Amministrazione Comunale debba intervenire perché il menefreghismo genera decadenza e la decadenza favorisce la delinquenza. Come ? prima di tutto “sbobinando” i filmati delle telecamere “nascoste”, secondariamente trovando il coraggio di punire i trasgressori, indipendentemente dalla categoria sociale alla quale appartengono. (Constato che la delinquenza, quando si manifesta nelle forme più lievi, viene spesso declassata a “semplice maleducazione”).
Le ho scritto pensando che la mia storia potrebbe trovare spazio nella rubrica di Varesenews dedicata ai cittadini scontenti e che, quindi, potrebbe raggiungere per via telematica anche un amministratore della città disposto a non ignorare il problema che, a modo mio, ho cercato di esporre.
Distinti saluti
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