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Manifesti fascisti, bastava controllare

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16 Gennaio 2011

Gentile direttore,
le scrivo in merito alla vergognosa vicenda della manifestazione neofascista svoltasi ieri, 15 gennaio, presso Palazzo Verbania a Luino. Lo ammetto: già da molti giorni avevo visto, nelle strade dei nostri paesi, quei manifesti con il tricolore che circondava un’ascia bipenne…un genere di iconografia che non lascia spazio a dubbi, che rimanda a una ben precisa area politica. Non mi ero mai fermato, però, a leggere il testo del manifesto, e così ho scoperto solo ieri, grazie all’sms di un amico, della manifestazione. Ho visto, poi, in giro per Luino, i nuovi manifesti, ben più espliciti, ben più vergognosi.
Poche settimane fa, nelle stesse sale di Palazzo Verbania, il giornalista del Corriere Aldo Cazzullo presentava il suo libro "Viva l’Italia", sottolineando il nesso inscindibile tra Risorgimento e Resistenza, eventi fondanti della nostra nazione. Ieri la Resistenza è stata calpestata, la nostra costituzione è stata calpestata, ospitando un gruppo che si vanta del saluto romano, i cui membri si fregiano del triste nome di "camerati". Lo trovo un fatto davvero grave, su cui sarebbe stata necessaria maggiore vigilanza, e che non si può archiviare con un’alzata di spalle. La stessa presa di posizione del sindaco di Luino Pellicini, più volta a difendere se stesso da presunti legami con il fascismo – ormai, come dimostrò anche il suo discorso dello scorso 25 aprile, definitivamente recisi -, che a chiarire i contorni della vicenda, mi pare largamente insufficiente.
Non sarebbe forse lecito chiedere al comune di Luino, non una censura preventiva, ma una verifica sui richiedenti le sue sale, e sulle finalità delle manifestazioni in esse ospitate? Eppure, sarebbe bastato un semplice controllo su internet (un esempio: http://www.patrianostra.it/?page_id=162) per chiarire l’identità di questo gruppo "Patria Nostra". Il comune si sarebbe risparmiato un notevole imbarazzo, e noi l’onta di dover ospitare una tale manifestazione.

Marco Fazio

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