Mondo di plastica

13 Agosto 2012

Egregio direttore,dove abito di lunedì passano per la raccolta differenziata
rifiuti urbani,prima passa il furgone del vetro che lo si sente,poi passerà
quello per la plastica,dal balcone osservavo le cataste di sacchi gialli colmi
di questa sostanza,imposta e accettata più che amorevolmente,spesso si vedono
giovinastri che portano con sè la bottiglietta da mezzo litro come fosse un
proseguo della tettarella,si sà a tamburi battenti, il messaggio che bisogna
bere molta acqua,invertendo il vecchio detto che <l’acqua fa male,il vino fa
cantare>; il pensiero dell’anziano spesso corre al passato,per ricordare che
nel 1944 e seguenti anni a breve,non esisteva nessun tipo di patumiera,
coseguentemente non esisteva un servizio di raccolta rifiuti,passava lo
<stradino> addibito con scopa e badile a raccatare dalle strade,escrementi di
cavallo o bovini,pezzi di carta,qualche cicca di sigaretta,
parrà forse impossibile ora che esiste in centro Oceano Pacifico una enorme
isola galleggiante di bottiglie di plastica e similari ,come nulla fosse,a chi
toccherà il dovere di ripulire tale schifezza ? il problema non sussiste quando
si tratta di depredare balene ,e haime pure delfini nella nostra civile Europa,
se le balenne parlassero ci sentiremmo dire a 500 db. uomo sei repellente.
Nel 1944 la carne,lo zucchero,biscotti, il riso, pasta,il sale,la salsa di
pomidoro,ogni alimento veniva confezionato all’istante a mano nella carta,la
frutta verdura ed il pane nella consueta borsa che durava una vita,lentamente
costantemente arrivarono i pomodori pelati,marmellate in barattolo,ed eccoci
quà sudditi della Magna Plastica.