Nei “giorni antiviolenza”, sui campi da calcio per bambini continuano gli insulti

28 Novembre 2023
Buon giorno direttore
vi invio una piccola riflessione su quanto avvenuto in un tranquillo pomeriggio tra due squadre di bambini.
Sono settimane in cui la cronaca ci costringe a parlare di violenza, settimane in cui si affronta questo tema declinandolo in tutte le sue più aberranti sfumature: violenza di genere, violenza verbale, economica…
Sono settimane in cui viene sottolineato il grande valore della educazione e del rispetto dell’altro. Gli esperti ci mettono in allerta: i bambini vanno educati al rispetto, alla non violenza, alla tolleranza!
Sono settimane in cui ci diciamo che di fronte a chi è violento “Basta silenzio!”. Ed è per questo che voglio raccontarvi quanto avvenuto in campetto di calcio della nostra provincia, in un apparentemente tranquillo sabato pomeriggio.
Sabato, «evviva!» arriva il giorno della partita: mia figlia di 10 anni – ripeto e sottolineo “10 anni” – e i suoi compagni di squadra scendono in campo e iniziano a giocare.
Dalle fila della squadra avversaria arrivano costanti commenti urlati a squarciagola: «Siete degli incapaci!». «Vergognatevi!». «Quello è un piccoletto dagli sotto!!!». Ma va già bene, visto che prima di entrare in campo erano anche stati definiti dei rompic…
La cosa si ripete finchè eroicamente gli allenatori della squadra di mia figlia cercano di stoppare un simile atteggiamento e… apriti cielo! Al peggio non c’è mai fine perché perfino i genitori dei bambini maltrattati appaiono stupiti: «Perché vi preoccupate di quello che dicono ai nostri figli? Cosa dice di sbagliato il mister?» «TUTTO!» Avrei voluto rispondere io.
Invertiamo gli addendi e vediamo se il risultato cambia, Se ad urlare «sei un incapace, vergognati!!!» fosse una maestra che si rivolge al suo alunno, oppure, un nonno al nipote, un marito alla moglie, una ragazza al suo fidanzato.
Senza l’intervento sano dei nostri allenatori – che se la sono pure vista un po’ brutta – cosa avremmo insegnato a quei bambini (e a quei genitori)? Speriamo che abbiano imparato qualcosa anche gli allenatori!
Lettera firmata
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