No al terrorismo di Bossi
16 Giugno 2006
Egregio direttore,
dopo le dichiarazioni del leader lumbard Umberto Bossi a proposito di “vie non democratiche” per cambiare il Paese è
necessario modificare nuovamente il giudizio sul NO al referendum.
A questo punto non si tratta più solamente di evitare un colpo non ben ponderato alla spina dorsale dell’Italia, si tratta di dire NO ad un pericolo concreto di minaccia antidemocratica.
Che cosa vuol dire Bossi con questo? Ci dobbiamo forse aspettare una offensiva terroristica? Stiamo o non stiamo ascoltando, giorno dopo giorno, le parole di un lupo maltravestito da agnello?
Io auguro, e non da oggi, lunga vita a Umberto Bossi, spero però che questa sia la volta buona per mandarlo
definitivamente in pensione. Se c’è ancora qualcuno che è indeciso su cosa votare al referendum ebbene deve sapere che con il NO o con l’astensione può contribuire significativamente al ridimensionamento definitivo della Lega.
Fratelli come siamo di Voltaire non ci auguriamo certo una scomparsa del movimento leghista, ma auspichiamo, da
autentici democratici, che l’opinione lumbard conti per quello che vale, e cioè il 5% (su questi temi forse meno) dell’opinione degli italiani.
Buon voto a tutti. Io continuo a pensare che non andrò alle
urne.
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