No alla macellazione islamica
28 Novembre 2009
Il Servizio veterinario dell’ASL di Varese ha, di fatto, vietato in tutta la provincia la macellazione di montoni in occasione della Festa del Sacrificio (Eid al-Adha) tenutasi ieri ma che molti mussulmani celebrano anche oggi e domani. Com’è noto la macellazione rituale, effettuata secondo i riti religiosi islamico ed ebraico consiste nello sgozzamento degli animali “a mente sana” senza il pre-stordimento previsto, invece, per gli animali le cui carni siano destinate ai cittadini europei o comunque di religioni diverse da quelle citate. Si tratta di una deroga palesemente incostituzionale, in quanto, discrimina gli individui in base ad un credo religioso ed in secondo luogo legittima comportamenti che per qualsiasi italiano, cattolico od ateo, configurerebbe il reato di “maltrattamento di animali”. Inoltre, la religione islamica, articolata in varie componenti, non è riconosciuta dallo Stato italiano, quindi, non potrebbe beneficiare neppure della ”deroga”. Per questi motivi e per ragioni sanitarie l’ASL di Varese, ha posto la condizione che nei macelli varesini il rito fosse tenuto nel rispetto della Legge nazionale che prevede il prestordimento, l’osservanza delle regole igienico sanitarie e delle norme sulla sicurezza dentro gli stabilimenti di macellazione, peraltro, non in tutti, ma solo in quelli omologati alla macellazioni degli ovi-caprini e tra questi, solo quelli riconosciuti idonei all’effettuazione del “rito” da parte del Ministero della Salute.
Fino ad oggi, invece, grazie a semplici e contraddittorie lettere inviate alle ASL dalla Direzione Sanità Animale della Regione Lombardia si è lasciato credere, ai titolari di macelli, che in quel o quei particolari giorni “del sacrificio” fosse consentita l’apertura degli stabilimenti onde evitare le macellazioni nei cortili o nei boschi. “E’ un pò come consentire, nel periodo dei grandi esodi di Pasqua o Ferragosto, la circolazione di biciclette e motorini sulle autostrade, per snellire il traffico” sostiene Giovanni Porta, presidente della LIDA, l’Associazione animalista che dal 2006 ha contestato anche con manifestazioni, gli sgozzamenti autorizzati nei Macelli varesini di Luino (comunale) e di Besano (privato), divenuti uno sbocco comodo anche per i mussulmani svizzeri che trovavano il modo di varcare il confine per compiere quel rito vietato nella Confederazione Elvetica. La LIDA plaude alla decisione dell’ASL varesina è chiederà nei prossimi giorni all’Assessore alla salute della Regione Lombardia, di estendere queste misure cautelari a tutta la Lombardia, “divenuta negli anni, grazie alle “lettere” della Direzione Sanità, La Mecca, della macellazione islamica in Italia” conclude il presidente della LIDA.
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