Palloni e “palle”

12 Luglio 2006

Egregio Direttore, decisamente non si riesce ad avere la capacità di scindere argomenti che di unitario hanno solo il pretesto.
Il calcio è sport, lo sport unisce per la regola aurea della neutralità da fazioni e interessi (sigh), ma appena torna comodo, diventa la bandiera contingente di una pretesa unità che, tanto più ostentiamo, tanto meno è evidente nei fatti.
Trovo semplicistico fare paragoni improponibili fra la vittoria calcistica e quella del NO al referendum; sotto quale ottica possa avrere un contesto comune lo avalla solo chi vuole artatamente trovarvi significati partigiani.
Dunque bastava un rigore mancato ed avremmo avuto meno unità? Siamo seri !!
Concordo con chi ha scritto che in questo contesto politico e sociale, pur non essendo di quella parte, troverei più serio (praticamente come Prodi che è “persona seria”) e responsabile farmi rappresentare da un cattolico coerente che da tanti saltapicchi che vanno d’accordo solo con se stessi e con i loro interessi poco edificanti e spessissimo discostanti.
Non è casuale che la condizione più frequente rilevata fra i politici e che crea la massima aggregazione sia la fortissima colla con la quale fanno aderire il fondoschiena a qualunque poltrona riescano ad accaparrarsi; che poi sia una poltrona sulla quale e per la quale non hanno alcuna competenza è assolutamente ininfluente.
Intendiamoci, nulla di nuovo, né trovo che questi al governo siano peggio dei precedenti, ma appunto per questo, si palesa l’inutilà del loro sbracciarsi nell’attribuirsi patenti di limpidezza e coerenza politica che farebbero la felicità di qualunque umorista.
Cordialità.