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Parcheggi, Binelli risponde a Mirabelli

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15 Gennaio 2006

Egr. direttore,
mi consenta di intervenire sull’articolo comparso su VareseNews venerdì 13 gennaio 2006, in cui il segretario varesino dei DS, Fabrizio Mirabelli, rivolge accuse alla Lega Nord in merito alla situazione dei parcheggi ed alle acquisizioni patrimoniali del Comune.
Sebbene le critiche rivolte da un personaggio sempre presente sul territorio come Mirabelli contengono comunque un fondo di verità, quello che mi permetto di contestare è l’attribuzione in toto alla Lega Nord delle responsabilità inerenti la carenza di parcheggi in città.
La Lega Nord dal 1993, anno in cui ha assunto la guida della città, ha proposto alla città una politica coerente in materia di viabilità e parcheggi, riuscendo, grazie all’attività dei propri uomini, a portare a termine opere, come il parcheggio di piazza Repubblica o quello del Tribunale (poi sottratto alla pubblica fruizione da una opinabile decisione del Tribunale stesso), che rischiavano di rimanere incompiute a seguito del coinvolgimento di tale opere nell’inchiesta sulla tangentopoli varesina (non me ne voglia Mirabelli se ricordo che anche qualche esponente dei DS fu coinvolto nel giro di tangenti su Piazza Repubblica). La giunta Fassa e la prima giunta Fumagalli, che disponevano di una consistente maggioranza di consiglieri leghisti, hanno dato indicazioni chiare sia in materia di organizzazione dei parcheggi, sia in materia di ubicazione degli stessi, fino a giungere all’approvazione del piano parcheggi nel 2001, un documento che, se realizzato, avrebbe consentito di fronteggiare l’accresciuto fabbisogno di posti auto, soprattutto se coordinato con una politica di sostegno al trasporto pubblico.
La disponibilità di posti auto in città oggi appare inadeguata, ma l’aggravamento della situazione si è verificato solo negli ultimi due-tre anni, a seguito della mancata attuazione del piano parcheggi. Che cosa è avvenuto dopo il 2001?
Con le elezioni del 2002 e l’alleanza con la Casa delle Libertà, la Lega Nord non ha più avuto i numeri sufficienti per imporre al consiglio l’adozione di provvedimenti che portassero ad esecuzione quanto stabilito dal piano parcheggi e la progressiva disintegrazione degli altri gruppi di maggioranza (divisi da faide interne) ha condannato l’amministrazione alla paralisi.
Non è mia intenzione far ricadere tutte le responsabilità sull’ex-sindaco Fumagalli, ma indubbiamente la sua politica ondivaga e la sua opaca leadership sulla maggioranza hanno pesantemente condizionato la realizzabilità di una serie di opere, tra cui quelle connesse alla viabilità e ai parcheggi. A ciò si aggiunga che chi doveva promuovere le linee programmatiche della giunta nel settore viabilità e parcheggi era un assessore di Alleanza Nazionale, Alessio Nicoletti (ora espulso dal suo partito e auto-propostosi candidato sindaco) il quale, invece che portare avanti una visione complessiva della viabilità e dei parcheggi, si è reso autore di interventi estemporanei come la chiusura al traffico di via Volta o la cervellotica sistemazione della Madonnina in Prato.
Sulla base di questi fatti, mi riesce difficile condividere le accuse ai rappresentanti della Lega Nord in Giunta e in Consiglio Comunale: gli assessori e i consiglieri della Lega Nord hanno mantenuto una dignità e una coerenza, che credo lo stesso Mirabelli possa riconoscere: se responsabilità della Lega vi è stata (e vi è stata) non consiste nella qualità della propria proposta amministrativa (che può essere criticata, ma si ispira sempre al principio di tutelare l’interesse della comunità varesina), bensì nella scarsa autorevolezza dimostrata alla guida di una maggioranza composita. Crediamo che la candidatura di Roberto Maroni alla guida della città dimostri la volontà della Lega Nord di fare ammenda di questo errore e di dare una guida sicura e salda a Varese, soprattutto se i Varesini vorranno dare più forza alle idee autonomiste che la Lega sostiene.
Del tutto fuori luogo mi sembrano le accuse verso l’amministrazione nei confronti della situazione verificatasi a seguito della decisione unilaterale dell’Ospedale di estromettere le auto dei dipendenti dall’area ospedaliera: la dirigenza di un ente pubblico non può compiere atti che vanno a penalizzare i cittadini, senza rapportarsi con chi rappresenta la comunità insediata sul territorio e l’Ospedale non può rimanere incurante dei danni arrecati alla viabilità e all’accessibilità della stessa struttura sanitaria. Del resto la scarsa sensibilità ai rapporti con gli enti locali del precedente direttore generale dell’Ospedale era già stata oggetto delle giuste critiche del Presidente della Provincia Reguzzoni.
Infine sulle acquisizioni patrimoniali del Comune, mi permetto di precisare che sia per quel che riguarda Villa Baragiola (ex seminario di Masnago) che la Casa del Mutilato ed Iinvalido di Guerra (ex Cinema Rivoli) le delibere di acquisto erano accompagnate da indicazioni molto precise sulla destinazione degli immobili proposte della Lega e, per lo meno nel caso di Villa Baragiola, destinata ad uffici comunali, condivise dai DS, che votarono a favore dell’acquisizione.

Fabio Binelli, segretario della sezione di Varés, Lega Nord per l’Indipendenza della Padania

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