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Povero Capanna

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11 Febbraio 2015

Egr. Direttore,

casualmente ieri pomeriggio mi sono imbattuto nella trasmissione su RAI UNO con l’intervista che Massimo Giletti ha rivolto a Mario Capanna. L’argomento dello scontro è stata la contestazione da parte di alcuni ex consiglieri regionali della Lombardia alla norma introdotta dal Consiglio, di decurtare del 10% i loro relativi vitalizi.

Personalmente non ho mai conosciuto Mario Capanna, se non in un incontro molto occasionale oltre trent’anni or sono quando era salito sui nostri pullman prima della galleria del Monte Bianco per una manifestazione pacifista a Ginevra. Certo è che col tempo si cambia tutti, non in meglio: da laider della contestazione giovanile sempre in prima file sulle barricate, finito ora a difensore dei privilegi della casta.

La prima osservazione è che se la Regione Lombardia ha introdotto questa norma significa che questa può essere legittima. Mario Capanna per difendere la sua tesi parte dal principio che i DIRITTI ACQUISITI non si possono toccare. Posta così la cosa sembrerebbe dare ragione a Mario Capanna. Ma i diritti cosa sono: sono quelle misure di carattere sociale che dovrebbero permettere a tutte le persone di avere una vita dignitosa: casa, scuola, sanità, trasporti, pensioni, ecc. ecc. Faccio un esempio: se un parlamentare nell’esercizio delle sue funzioni presenti o passate si è preso lo sfizio di girare nel nostro paese con una Ferrari, lo Stato, quando va in pensione, ha ancora il dovere di garantire questi “privilegi”? Se la Ferrari è un diritto, Mario Capanna ha ragione, ma se la Ferrari è un privilegio la risposta è no!

Giusta quindi la battaglia per difendere i DIRITTI ACQUISITI, ma completamente sbagliata quella di dover difendere i PRIVILEGI ACQUISITI, in una realtà sociale dove ci sono milioni di famiglie che vivono sotto la soglia della povertà, con tutti quei giovani costretti a vivere in casa perché senza lavoro. Non basta fare un appello generico perché si possano aumentare i redditi e le pensioni da fame. In una realtà disastrosa di crisi economica come si vive oggi, bisogna avere il coraggio di affermare che tutti oggi sono chiamati a fare sacrifici, compresi coloro che sino ad ora hanno goduto dei privilegi, piccolo o grandi che siano. Confonderepoi i diritti con i privilegi è un errore imperdonabile.

Questa battaglia Mario Capanna ce la poteva evitare, gli sarebbe rimasta l’aurea di generoso rivoluzionario e non di difensore dei privilegi della casta. Prendersela poi con il “povero” Giletti per il “ricco” contratto che la RAI, attraverso il canone gli garantisce, ha solo accentuato uno scontro verbale eccessivo, quando lo stesso giornalista gli ha consentito, durante la trasmissione, di fare la pubblicità del suo ultimo libro. Peccato poi che nei trenta minuti di trasmissione non si sia ricordato di toccare i gravi pericoli che corre l’Europa per la guerra in corso in Ucraina, che se non fermata, rischia di portarci tutti dritti dritti alla 3° Guerra Mondiale.

Anche i poveri della Terra, rivendicano i loro DIRITTI ACQUISITI: quello di vivere in un mondo senza più le guerre, perche ci sia la pace per tutti. Peccato che Mario Capanna se ne sia dimenticato.

Emilio Vanoni - Induno Olona

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