Prima pensiamo alla squadra, poi allo stadio
24 Dicembre 2005
Gentile Redazione,
leggendo le numerose lettere pubblicate nel forum “stadio si, stadio no: i varesini si dividono” ho avuto la possibilità di carpire informazioni più o meno utili e stati d’animo divergenti. Mi permetto di esprimerVi il mio punto di vista e rivolgo alcuni quesiti che, spero, potranno trovare una risposta (direttamente Vostra o dei lettori):
– la strategia: mi sembra si stia pensano molto in grande e, sinceramente, ammiro le persone ambiziose … bisognerebbe, però, trattare il problema ribaltando il punto di vista. Cioè, secondo me, bisognerebbe prima pensare a riportare la squadra di calcio di Varese a livelli che richiedano e giustifichino la creazione di questo mega complesso, non pensare di realizzarlo nella speranza che i risultati arrivino. Mi dispiace ammetterlo ma non seguo questo sport (pur giocandolo) e, quindi, non sono a conoscenza del numero di persone che ogni domenica si riversano al Franco Ossola. Quindi, la prima domanda dovrebbe essere: uno stadio con una capienza di 9.000 (e più) posti servirebbe o resterebbe mezzo vuoto ?? Nessuna azienda sana fabbricherebbe un prodotto senza analizzare prima l’ipotetica tiratura sul mercato, no ??
– i finanziamenti privati: sono scettico sull’anonimato di questi finanziatori e, comunque, si dovrebbe avere la certezza che costoro investano soldi provenienti esclusivamente dalle loro attività e non, come giustamente scritto da un altro lettore, da richieste a loro volta fatte nel pubblico “calderone” a nostra insaputa;
– il costo: 150 milioni di euro sono tantissimi, ma non sta a me giudicare se troppi, vista la dimensione del progetto. Certo che i 3 milioni di euro preventivati per risistemare lo stadio già esistente sono ben poca cosa, a cospetto, ma si fa notare che sarebbero certamente soldi pubblici, cioè nostri. E quì rimando al punto precedente: chiarezza nella provenienza del denaro e, soprattutto, oculatezza e trasparenza nell’impiego dello stesso.
– l’etica: lo sport ha poco a che vedere con la realizzazione di cinema multisala, discopub ed affini, è vero … però penso di trovare qualche consenso facendo notare che il calcio professionistico è uno spettacolo, offerto da persone capaci di divertire e far sognare, così come il cinema, la musica ed i ristoranti. L’etica sportiva la si dovrebbe trovare negli sforzi di tutte le persone che praticano la corsa, il ciclismo ed altri sport minori lontani dal grande schermo e dalle attenzioni della massa e, parlando di voler rilanciare lo sport in provincia bisogna anzitutto tenere presente le esigenze di questi utenti, programmando (per esempio) una pista di atletica nuova (quella dell’Ossola, sulla quale mi alleno, è un disastro !!), un velodromo regolamentare una piscina comunale più moderna etc …
– l’impatto ambientale: premesso che sono restato a bocca aperta davanti alle foto del nuovo progetto, come sempre mi accade quando vedo un’opera di un grande architetto, mi sono posto un quesito … da ambientalista ed amante della nostra provincia … quale impatto visivo si avrebbe guardando la città dal Campo dei Fiori ?? Considerazione assolutamente personale, ma non trovate brutta la vista dell’Ippodromo da lassù, o dell’aeroporto della Malpensa in lontananza ?? Ci sarebbe una fonte luminosa incredibile in più, in questa zona già fortemente inquinata e, siccome uno dei punti di forza del nostro territorio sono i panorami, gli scorci visivi, potrebbe essere un problema.
Spero di ricevere spiegazioni e/o risposte a questi punti e saluto tutti Voi della Redazione e tutti i lettori.



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