Il prof Pende e il problema della razza

2 Febbraio 2018
Caro Direttore
Leggo che la Sindaca di Roma, Sig. Raggi avrebbe l’intenzione di rititolare ed eliminare tutte le vie, strade, viali, piazze e targhe intitolate a quegli accademici che firmarono l’ignobile manifesto della razza che costituisce una vergogna non eliminabile per il fascismo che lo volle, per chi lo firmò e per tanti troppo italiani che lo condivisero. Non posso che esserne d’accordo, ma vorrei fare una precisazione e una considerazione al proposito.
Tra quei nomi viene citato anche quello del Prof. Pende, padre dell’endocrinologia, candidato per ben tre volte al premio Nobel, illustre clinico, del quale vi è una targa che lo ricorda al Policlinico di Roma. Nicola Pende, a quanto mi risulta, non ha mai firmato tale documento. Ciò gli viene riconosciuto anche dallo storico Giorgio Israel, nella inchiesta sul caso del Prof. Pende condotta da G Minoli. Vi è un telegramma di Pende inviato a Mussolini con il quale egli chiede un cambiamento radicale sulla questione della razza (documento custodito presso l’Archivio di Stato di Roma). Nel 1948 il professore fu assolto da quella accusa in Cassazione. Ricordiamo anche l’elenco delle famiglie ebree che Pende salvò, nascondendole nel Policlinico.
In molte, troppe città italiane vi sono vie, strade, viali, piazze…. intitolate a P Togliatti, il migliore per i comunisti; certo il migliore dei servi di Stalin, del quale avallò ogni sozzura e tutte le stragi. Basterebbe ricordare la strage degli anarchici di Barcellona durante la guerra di Spagna, l’eliminazione fisica dei dirigenti comunisti polacchi perché accusati di trotzkismo, l’abbandono di tanti comunisti italiani che si erano rifugiati in URSS per sfuggire alla caccia dei fascisti e inviati da Stalin nei lager a morirvi o uccisi alla Lubianka. Dei prigionieri italiani in URSS mai si preoccupò, considerandoli dei fascisti. Certo Togliatti non uccise personalmente alcuno, ma è colpevole del loro assassinio perpetrato dagli sgherri di Stalin. Mi si dirà che Togliatti rappresenta una parte della storia italiana, sarà anche vero, ma rimane sempre un cosciente e servile esecutore degli ordini di un tiranno. E a quest’uomo vogliamo lasciare intitolate vie, strade, piazze….. ? Ipocrisia !
Chiariamo subito che il fatto di essere uno scienziato o un letterato o un politico in qualche modo famoso e influente non assolve assolutamente dall’aver aderito a movimenti e ideologie razziste e totalitarie, anzi è loro richiesta una maggior eticità. Non mi pare il caso di Pende, ma certo, a mio parere, potrebbe essere il caso di Togliatti e di Heidegger.
Cordiali Saluti
Dr CM Passarotti
Gallarate
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.