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Quando i politici imparerarnno a rispettare gli elettori?

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14 Aprile 2006

Egregio direttore,

il 9 e 10 aprile ho svolto la funzione di segretario in un seggio elettorale di Varese istituito presso la scuola media Vidoletti. E’ stata la mia prima esperienza, anche se in passato ero stato scrutatore. Non credo di aver fatto nulla di eroico e il mio stesso presidente (una donna) era veterana di parecchie precedenti esperienze. Tuttavia sono stato contento di dare un piccolo contributo ad elezioni che, dal mio punto di vista, sono state regolarissime: le disposizioni di legge erano chiare ed un manuale messo a disposizione di ogni scrutatore ha facilmente agevolato ogni operazione. Restava la piccola fatica di svolgere tutte le operazioni di voto e di verbalizzarle, in duplice copia, ma nel mio seggio tutti ci siamo prestati con entusiasmo e con buoni risultati di collaborazione. Nonostante avessimo quasi il doppio di iscritti alle liste elettorali (circa 900 rispetto ad una media di 400-500 degli altri tre seggi), abbiamo svolto con scrupolo ed imparzialmente il nostro lavoro, chiudendo il seggio entro le 19.30.
Sono tornato a casa stanco ma soddisfatto, dopo aver condiviso con piacere con tutti gli altri componenti il seggio la sensazione di aver esercitato una funzione pubblica importante, seppure temporanea e parziale. Anche per questo aver ascoltato chi metteva in dubbio la correttezza dell’operato di altre centinaia di persone come me, sapendo che per giunta costui (il presidente uscente del consiglio dei ministri) è una persona a sua volta investita da un mandato pubblico ben più vasto e duraturo, mi ha profondamente amareggiato. Ho provato la sensazione di aver lavorato per nulla, come già in passato tutte le volte che qualcuno denigra istituzioni che dovrebbero invece essere ampiamente condivise, senza alcuna spaccatura ideologica di destra o di sinistra. In ogni caso ho pensato che queste insinuazioni erano indice di una profonda mancanza di rispetto per i cittadini.
Tutta questa campagna è stata all’insegna della mancanza di rispetto. E’ successo quando si è voluta una legge elettorale che ha di fatto escluso gli elettori dalla partecipazione al dibattito e alla formazione delle liste dei candidati, consegnando tutto nelle mani di una rissa mediatica (principalmente televisiva) dove contavano di più gli insulti rispetto al rendiconto delle cose fatte. Quando ci si è affidati alla convinzione che sull’onda di un successo elettorale si poteva scavalcare il confronto con i cittadini in assemblee pubbliche su programmi e scelte di candidati come sempre era successo in passato.
Questa “mela avvelenata” confezionata dal centro-destra è stata purtroppo anche addentata dal centro-sinistra. Lo abbiamo visto, anche qui a Varese, sul confronto – non ancora risolto a poco meno di un mese – tra quei partiti che dovevano scegliere il candidato sindaco della nostra città. Che il prescelto dal centro-destra spunti a fatica solo adesso non mi meraviglia, dato che le forze che lo compongono escono da una crisi politica che a portato alle dimissioni del sindaco prima della scadenza naturale del suo mandato; ma che anche il centro-sinistra abbia scelto di affidarsi alle trattative di segreteria mi delude e non poco ! In quelle poche occasioni di condivisione pubblica non pochi cittadini avevano chiesto, inascoltati, di coinvolgere nella scelta – che tardava ad arrivare per evidenti disaccordi tra le parti – anche gli elettori, utilizzando uno strumento come le primarie, già rivelatosi utile nell’ottobre scorso a stimolare la partecipazione diffusa con la scelta del candidato premier. Con nessun risultato concreto.
Ora le primarie non si possono certo più fare, ma i principali partiti della coalizione di centro-sinistra vogliono almeno cambiare registro, superando le divisioni interne e lanciando un segnale chiaro alla società civile, che non sia il “pannicello caldo” del coinvolgimento nelle proprie liste di qualche candidato “indipendente”? Ci vuole ben altra apertura e coraggio: basterebbe correre con la memoria a quel 1996, quando la vittoria elettorale del centro-sinistra aveva segnato a suo favore ben altra partecipazione ed entusiasmo.

Andrea Ganugi

Andrea Ganugi

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