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Razzismo ideologico ne “ul paes di asnit”

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20 Maggio 2006

Egregio Direttore, le scrivo con la speranza voglia pubblicare questa mia lunga lettera per denunciare un episodio del quale sono stato vittima, che reputo di puro razzismo ideologico. Un paio di settimane fa, mi sono recato da Assessore alla cultura e Sindaco del comune di Venegono Suoperiore in provincia di Varese, per proporre una serata musicale-informativa sul tema della “musicoterapia”, chiedendone il patrocinio per dare maggior visibilità a questa iniziativa di stampo sociale e non politico. La serata, indirizzata a medici, insegnanti, responsabili delle case di riposo e a tutta la popolazione, prevedeva un dibattito con specialisti, musicisti e autori sull’importanza della musicoterapia (ovvero sull’abbinare la musica alle terapie nei confronti di pazienti che soffrono di cefalee, alzheimer, disfunzioni mentali) e sui testi delle canzoni, troppo spesso di carattere volgare e contenenti messaggi che poi si trasformano in mode diseducative che a volte arrivano ad incanalare i nostri figli su strade sbagliate. Al dibattito era accostato un concerto di musica classica eseguita da un “ottavino” di fiati e archi di un’importante orchestra da camera della Svizzera italiana. Il costo del patrocinio sarebbe stato di qualche decina d’euro per realizzare le locandine, in quanto orchestra e specialisti sarebbero intervenuti a costo zero. Tale patrocinio mi è stato rifiutato per il fatto che a proporre la serata non sarei stato io come persona fisica ma l’associazione “Venegono attiva” (che rappresentavo in quanto Presidente). Il Sindaco ha riproposto un ricatto già conosciuto; a nome mio si può fare, a nome di Venegono attiva No! Motivazione? L’associazione “Venegono attiva” essendo impegnata politicamente sul territorio, non ha diritto al patrocinio dell’Amministrazione. Vorrei sottolineare come il Patrocinio viene puntualmente concesso alle altre associazioni, gruppi che mascherandosi dietro nomi dal sapore culturale in realtà fanno politica, né più né meno rispetto noi. Associazioni che in alcuni casi arrivano al punto di nascondersi dietro un crocefisso trasmettendo in realtà messaggi di chiaro stampo politico (di sinistra), godendo del supporto della costituzione italiana e lavando la testa a chi capita a tiro con bandiere della pace o robaccia simile. Associazioni che nel caso di “Sentieri della musica” usufruiscono di un sostegno (soldi nostri) pari a migliaia di euro ogni anno per realizzare iniziative già ampiamente coperte dagli sponsor. Recentemente, gli alpini hanno organizzato una bella serata patrocinata e con tanto di discorso dell’Ing. Zoccola che rappresenta “Il Polo delle libertà” e quindi è un politico. Il problema non sono le poche decine di euro chieste per le locandine, avrei potuto organizzare ugualmente questa serata culturale a nome di “Venegono attiva” e senza l’ausilio del patrocinio, ma sarei stato frainteso e strumentalizzato politicamente, mentre questa è un’iniziativa che di politico non ha nulla e non trovo giusto venga infangata da stupide illazioni. Il problema è il solito volgare e arrogante sistema adottato da chi amministra (o dovrebbe farlo), che in questo caso accusa di fascismo e nei metodi lo pratica ghettizzando e togliendo la possibilità di fare del bene per Venegono, a meno che questo possa portare dei benefici alla propria immagine. Ho già pagato sulla mia pelle i “giochetti” del Sindaco che quando gli sono servito (come lo scorso anno quando mi sono sbattuto per fare una festa popolare a nome della Consulta delle associazioni) è arrivata ad eleggermi a responsabile artistico della consulta per il gusto di creare fastidio i suoi nemici personali della sinistra e ora, che dopo quella triste esperienza l’associazione che rappresento è uscita dalla consulta, usa tutta la sua arroganza per allontanarmi senza nemmeno considerare il valore della proposta, che avrebbe trasmesso un messaggio positivo nei confronti di gente che soffre, malati, anziani. Ho proposto questa serata anche alla Direttrice delle scuole, la quale ha dimostrato grande interesse spiegandomi però che non trattandosi di una serata di carattere didattico, sarebbe stato bene proporla a nome di qualcuno (anche per non dare adito a polemiche strumentali) consigliandomi la Pro-Loco. Come è noto a chi segue le vicende politiche del paese, il mio rapporto con la Pro-Loco (che ho sempre considerato alla pari delle associazioni mascherate citate sopra) non è mai stato idilliaco, siccome non ho pregiudizi verso nessuno ho accettato questa proposta, naturalmente rispedita al mittente in quanto la Pro-Loco non collaborerebbe mai con un “fascista”. Trovo che questa sia una ulteriore conferma di quanto penso su questa associazione governata da Venegono Democratica e del fatto che se non fai parte di “cosa loro” non hai diritto di esistere. Rivolgo a queste persone il mio più totale disprezzo per un comportamento che reputo di stampo politico-razzista, ringrazio invece la Direttrice delle scuole per la sua apertura e la mancanza di pregiudizi dimostrata. Peccato che tale apertura sia stata chiusa dalla gentaglia che la circonda e che da tempo nuoce alla nostra scuola. Rimane l’amarezza del rendermi conto che vivo in un paese dove se hai il coraggio di dire apertamente come la pensi e il tuo pensiero è diverso da chi comanda (o da chi condiziona chi comanda), non hai il diritto di collaborare per il sociale. Mai fu più vero quel vecchio detto che ritrae Venegono come “ul paes di asnit”.

Riccardo Pellegrini

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