Referendum, non si può strumentalizzare
23 Giugno 2006
Al Direttore,
sebbene in maniera un pò sommessa, in questi giorni di pedate mondiali ne ho sentite di tutti i colori con riguardo al Referendum indetto per il prossimo fine settimana.
Personalmente sono sconcertato dalle argomentazioni di molti (politici, lettori, semplici cittadini) che intendono utilizzare strumentalmente questo Istituto con l’intenzione di retrocederlo e svilirlo al punto da farlo diventare una sorta di “sondaggio” pro o contro qualcuno.
Si badi bene che l’utilizzo strumentale del Referendum è
assolutamente bipartisan e quindi le mie lamentele sono rivolte ad entrambi gli schieramenti politici.
Il tutto serve peraltro a far passare in secondo piano la questione più importante, ovvero il tema stesso della consultazione popolare attraverso la quale i cittadini dovrebbero esprimere un’opinione sulla bontà o meno della Riforma Costituzionale approvata nella scorsa legislatura.
Così, oltre a quelli che non andranno nemmeno a votare, ci saranno quelli di noi che si recheranno ai seggi per dire SI/NO non tanto alla Riforma, della quale poco o nulla sanno, ma semmai a coloro i quali la riforma hanno proposto o osteggiato.
Quanti saranno invece quelli che entreranno in cabina con le idee chiare? Quanti quelli che apporranno il loro segno sulla scheda consapevoli della scelta e non tanto per il fatto che il loro partito, sindacato, prete o quotidiano di riferimento, gli avranno suggerito un voto “politico”? Si sono ripescati temi da anni 70 (“attacco alla Costituzione nata dalla Resistenza”) e come negli anni di piombo si è fatto del terrorismo, che sebbene e per fortuna è rimasto a livello psicologico, sempre terrorismo resta (“se passa la riforma lo Stato non avrà più i fondi per pagare le pensioni” ed amenità di questo genere).
Scarsa ed errata informazione, argomentazioni pretestuose, risibili difese della Carta Costituzionale fatte dagli amanti delle bocce ferme, da coloro che non vogliono cambiare nulla per non perdere privilegi acquisiti in 50 anni di centralismo accecato, accumunati a coloro che ritengono che le Frecce Tricolori siano una vergogna Nazionale. Richiami all’unità nazionale, alla difesa dello Stato, come se la Riforma decretasse l’indipendenza delle Regioni e lo scioglimento della Nazione. Bah, sono piuttosto rattristato, ma accetterò la Sentenza che verrà emessa dal Popolo sovrano, qualunque essa sia, sebbene mi rimarrà una certa delusione nel cuore per come siamo stati trattati tutti noi, Giudici che la Sentenza dovremo scrivere.
E se andrà male nessun problema, le idee che reggono le mie
convinzioni per il SI non moriranno di certo lunedì; da settimana prossima si riprenderà a lavorare per il cambiamento con i dovuti modi e le giuste argomentazioni perchè mio figlio possa vivere, al Nord o al Sud, in uno Paese di concezione più moderna, più giusto, più attento ed equilibrato.
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