Il ricovero di mia madre, malata di Alzheimer e Parkinson, nell’ospedale vietato ai parenti
12 Febbraio 2022
Buongiorno
sono Ilenia, figlia di una madre di 83 anni malata di Alzhaimer e Parkinson, ricoverata dal 11gennaio all’ospedale di Circolo Varese…
Beh voglio raccontare la mia esperienza secondo me negativa ma non so giudicate voi…
Mia mamma raggiunge il pronto soccorso 11 gennaio per un attacco di ipoglicemia (mai riscontrato il diabete anzi glicemia sempre sotto controllo) qui viene assistita in modo ammirevole la dottoressa che la prende in carico insieme agli infermieri la curano e iniziano a stabilizzare tutti i valori fuori posto….viene in seguito ricoverata in medicina 5 piano non dico l’area per non rovinare il nome che in tutta Europa ha l’ospedale di Circolo….
il 12 gennaio i reparti vengono chiusi nemmeno con tre dosi e il greenpass viene concesso l’accesso offrendomi in più di effettuare un tampone molecolare la risposta è stata NO…quindi mia madre viene praticamente abbandonata dai suoi affetti più cari da coloro che la seguono e la amano perché con queste patologie non è in grado di usare il telefono ogni giorno mi posiziono davanti a quella porta per implorare l ingresso ma la risposta è sempre la solita…NO!! I dottori mi dicono che ogni lunedì mercoledì venerdì loro hanno il compito di avvisare la famiglia sulla situazione dell’ammalato.
Nei giorni prestabiliti attendo con ansia la telefonata che a volte nemmeno arriva oppure se chiami tu ti rispondo che è stata una giornata pesante e nn c’è stato il modo, ogni chiamata è effettuata da un dottore diverso nn da colui che segue la ammalato,questo lo posso anche comprendere visto il periodo che stiamo attraversando vengono dette le stesse cose addirittura che la situazione si può definire come un cane che si morde la coda (devo ancora capire che cosa volesse dire)..porto pazienza accetto il periodo la situazione e att neo la riapertura dell ospedale riesco a fare qualche videochiamata grazie ad un infermiera di un altro reparto amica di una mia amica vedo mia mamma un giorno bene l atro un po’ meno mi chiede quando l avrei portata a casa e se la volevo a casa….
ieri 10 febbraio riapre finalmente il reparto di medicina 5 piano perché altri reparti come al terzo piano erano aperti,dopo mille certicazioni firme e greenpass entro vado da lei è da sola perché ha un virus quindi mi vesto camice e guanti ed entro….”Mamma ciao!!” Vedo il suo viso esplodere di gioia mi riconosce l’abbraccio e gli spiego subito perché nei giorni passati non potevo essere lì…capisce boh chi lo sa ma nn importa ero lì….
gli infermieri mi dicono che nn vuole mangiare quindi mi offro nel farla mangiare…ci riesco ma capisco anche le loro difficoltà, capisco la malattia so come devono essere seguiti i malati di Alzheimer….dopo di che, da figlia, sbircio un po’…la trovo con i polsi fermi legata da delle polsiere( senza avermi chiesto il consenso) accetto ma con rabbia dicendomi che forse è per il suo bene; trovo un grosso livido sul braccio magari è caduta o forse procurato da lei ok e anche qui nn sono stata avvisata…
va bene capisco.. la slego per fargli quel minimo di libertà..vuole dell’acqua ma è disfalgica quindi acquagel che lei odia ( esistono gli addensanti)
mi prendo cura di lei alzò un po’ la testata del letto(non funzionante) tanto è malata di alzaimer quindi se sta sdraiata un mese dritta cosa vuoi che capisca la televisione a cosa serve nulla tanto è malata… Assente!!
La pettino forse prima volta da un mese gli metto la sua crema….chiacchieriamo ora io mi dico è questo il modo che deve essere seguito un malato soprattutto un alzaimer? Forse non si è a conoscenza di ciò che serve a loro??? Non credo proprio forse comoda seguirli così tanto non capiscono non ci sono invece sono proprio le loro routine che servono i parenti i loro gesti abitudinari le attenzioni da parte di chi di prende cura di loro lontani da casa.
Non so se la grande direzione è al corrente di quello che non va o forse interessa solo il lato economico perché sappiamo tutti cosa prende l’ospedale per ogni paziente che ha dallo stato fior di soldi..basta mettere la testa sotto la sabbia ogni malato ha il diritto di essere seguito nel migliore dei modi e non è che quello che non capisce ha un diritto diverso…
se un reparto non è in grado di offrire tutto ciò forse c’è da rivedere l organizzazione aggiungere personale ma non solo infiermieristico anche solo persone che accudiscano che imbocchino il malato qualora non c’è la fa; che tolgano le polsiere anche solo per 10 minuti giusto per grattarsi il naso…e per quello che ho potuto osservare tutto ciò manca
Esatto, manca in questa struttura così rinomata a livello Europeo ……..
Fare il medico o l’infermiere è un lavoro che in primis si fa per passione e non perché il nonno o il padre sono medici capisco il periodo di pandemia ma nessuno deve dimenticare i diritti del malato soprattutto di quelli con malattie degenerative come l’Alzaimer che perdono la memoria che arrivano ad non essere più in grado di fare le cose più basilare come mangiare deglutire.
Ogni malato ha diritto soprattutto in questo periodo di chiusura generale dove il parente non può assisterli pur avendo tutte le precauzioni che servono (greenpass)anche di una carezza una stretta di mano da chi svolge quel lavoro.
Inoltre mi domando a cosa serve questo greenpass se poi per le cose veramente necessarie non vale niente o serve solo per il caffè al bar o per l’aperitivo con gli amici???
Tutto quello che ho scritto vuole solo mettere a conoscenza di quello che si deve migliorare per il benessere di tutti gli ammalati e di quelle persone anziane che per colpa di una malattia hanno perso se stessi!!!
Ho trovato anche persone che amano lì dentro il loro lavoro e le ringrazio ma forse è il caso di attuare qualche cambiamento.
Grazie
Ilenia
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Buongiorno,
mi spiace davvero constatare che dopo due anni di COVID, il trattamento dei pazienti (che ricordiamoci bene rimangono comunque persone) non sia per nulla cambiato.
La mia assoluta vicinanza alla Sig.ra Alessandra e a sua madre, che nonostante tutto, c’è ancora!