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Risposte ai signori Sabba e Veronesi

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23 Febbraio 2006

Egregio direttore.

Le scrivo per rispondere alle molte critiche, secondo me per lo più immotivate, lanciate in questi giorni contro un esponente del mio partito.

Innanzitutto al sig. Matteo Sabba che si dice contrario all’equiparazione delle coppie di fatto (etero od omo) al matrimonio. Gli rispondo che i Pacs non sono in nessun caso un’equiparazione, bensì un riconoscimento di diritti minimi non impugnabile da terzi, a differenza degli atti notarili.

Sull’immigrazione gli rispondo che se il problema non sono gli immigrati in generale ma i clandestini, e lui sembra essere d’accordo con me, è chiaro che bisogna agire su quel punto. Noi vorremmo trasformare i clandestini in regolari (Quelli che non delinquono). Lui vorrebbe espellerli.

Sulla Riforma Costituzionale sono ben convinto che al sig. Sabba non dia tanto fastidio, infatti si tratta di un riforma di fatto statalista, forse grazie agli emendamenti dell’Udc che si vantava di aver “annegato la riforma leghista in un mare di buon senso” chi lo sa… E qui rispondo anche al sig. Veronesi. Si da il caso che io questa riforma me la sia studiata a fondo e sono giunto alla conclusione che la cosiddetta “devolution” sia in realtà uno specchietto per le allodole che serve a distogliere l’attenzione dal vero danno della riforma, ovvero la concentrazione di gran parte dei poteri dello stato nelle mani di un uomo solo (il capo del Governo) alla faccia della sussidiarietà, del decentramento e pure di Montesquieu che predicava la separazione dei poteri.

Perché dico che è una riforma statalista? Innanzitutto perché rispetto alla riforma del centro-sinistra si sottraggono alle regioni competenze in 11 materie, restituendole allo stato e in cambio se ne assegnano 3, di cui la sanità che di fatto è già in mano alle regione… tant’è che il sistema emiliano è diverso da quello lombardo, noi abbiamo i ticket che altre regioni non hanno ecc…
Sulla polizia niente da ridire, ma a patto che questa norma non sia un pretesto per creare dei nuovi corpi di polizia: ne abbiamo già troppi.
Sulla scuola i cambiamenti mi sembrano minimi rispetto alla situazione attuale.

Anche il Senato federale, di federale avrà solo il nome. Per essere “Senatori federali”, ovvero rappresentanti del territorio, secondo il vostro testo sarà sufficiente risiedere in una certa regione da almeno 3 mesi prima delle elezioni. Secondo voi che rappresentanza può avere un parlamentare che non conosce il suo territorio? Questa è semplicemente la legittimazione di quella vergogna nazionale che è il turismo elettorale, praticato tanto a destra quanto a sinistra. Ci saranno, è vero, i rappresentanti del territorio, ma non avranno diritto di voto (Art 57).

Sul fatto che non ci siano nelle liste candidati Ds residenti in Lombardia le faccio un nome su tutti: Daniele Marantelli, residente a Varese. Per il resto le liste sono ancora da chiudere, non le conosco neppure io, non so come faccia il sig. Veronesi a commentarle.

Tornando alla “devolution”, in caso di contenzioso tra Senato Federale e Camera (non è vero che il bicameralismo è finito, in realtà ci saranno parecchi rimbalzi di legge ed emendamenti tra una Camera e l’altra) l’ultima parola spetterà ad una commissione bicamerale, o al primo ministro se riterrà il disegno di legge essenziale per il suo programma. (Tanto deduco dal contorto e poco comprensibile articolo 70). Quindi il vero potere sarà ancora centrale.

E non certo per la clausola dell’interesse nazionale tanto sbandierata da An che di fatto è superflua. Infatti l’art. 127 che la contiene al secondo comma, nel primo, già in vigore enuncia che il governo già oggi può fare ricorso contro una legge regionale se questa eccede le competenze regionali (casualmente il governo di centro-destra ha fatto ricorso contro quasi tutte le leggi promulgate dal governo regionale sardo intasando la Corte Costituzionale, sempre alla faccia della sussidiarietà)
Nel terzo comma si dice che un’altra regione può fare ricorso nel caso in cui la legge di un’altra regione invada le proprie competenze. Io fatico ad immaginare una legge regionale che possa ledere l’interesse nazionale senza eccedere le competenze della regione che la vara e senza intaccare le competenze delle altre regioni. Forse è un mio deficit di fantasia…

Piuttosto nei panni di An protesterei per l’art.87, secondo cui il Presidente della Repubblica non rappresenta più l’unità nazionale della Repubblica, bensì l’Unità federale… adesso anche An cambierà il nome in “Alleanza Federale?”

Il fatto che la Lega chiami Federale questa riforma secondo me significa che o è in malafede o non ha compreso la sua stessa riforma. D’altra parte il fatto che sul federalismo abbiano le idee poco chiare si evince anche dal fatto che elevino Cattaneo a loro padre ispiratore. Cattaneo era sì federalista, ma un federalista vero, ossia un patriota che ha “federato” cioè unito, ciò che era diviso (l’Italia appunto), come d’altra parte tutti i veri stati federali che sono risultati dall’unione di ciò che era diviso (Usa, Germania, Svizzera…); spingo il sig. Veronesi a citarmi un solo stato che sia diventato federalista per frammentazione, ovvero rompendo quello che era unito. Il vero stato federalista a cui dobbiamo puntare è l’Unione Europea; quello che ha in mente la Lega è si chiama separatismo ed è un’altra cosa, che ha molto più in comune con i curdi e i baschi che non con un padre rinascimentale come Carlo Cattaneo, che ha lottato per unire l’Italia, non per dividerla.

Inoltre il sig. Veronesi ha detto una cosa falsa affermando che “gli articoli modificati dalla Casa delle Libertà e dalla Lega (brutta e cattiva), sono gli stessi modificati dalla sinistra quando era al Governo”; La riforma del centro-sinistra, infatti ha toccato solo il titolo V, 14 articoli, viceversa la riforma del centro destra cambia tutta la seconda parte della costituzione, dal titolo I al titolo VI, 53 articoli!!! Più del triplo!!!
Quindi ha ragione il compagno Mirabelli quando afferma che solo la vostra riforma butta via i valori fondativi della Repubblica

Chiudo ponendo una domanda a tutto il centro-destra… come fare a coniugare questo fantomatico “Federalismo” che sembra animarvi con le idee dell’on. Romagnoli che addirittura le regioni le vorrebbe abolire, a riprova del fatto che i centralisti non stanno solo a sinistra?

Grazie per lo spazio concessomi

Giacomo Premoli - Componente della Direzione Provinciale dei Ds

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