Sabato pomeriggio in piazza a Gallarate contro la violenza
17 Marzo 2006
Le donne del Circolo l’Incontro di Gallarate, preoccupate per il grave fatto di violenza avvenuto nella nostra citta , invitano le donne e gli uomini , che hanno a cuore il benessere collettivo a partecipare al sit-in che si terrà in Piazza Libertà a Gallarate, Sabato 18 Marzo dalle ore 15 alle ore 18.
Dopo questo ultimo fatto di violenza avvenuto a Gallarate, nella nostra città, noi del Circolo l’Incontro, abbiamo sentito l’esigenza di scendere in piazza e gridare il nostro no alla violenza sulle donne.
Assieme a Lei, cui ci stringiamo amorevolmente attorno, ci siamo sentite aggredite tutte, perché a ognuna di noi poteva succedere.
Non è possibile che a tutte noi, che ogni giorno affrontiamo le difficoltà di essere nello stesso tempo e con la medesima cura madri, cittadine e lavoratrici, venga negata perfino la libertà di movimento e di godere in piena autonomia del poco tempo libero che ci resta a disposizione.
Ma con la nostra protesta vogliamo nel contempo affrontare anche l’argomento della libertà femminile in maniera più ampia e dal nostro punto di vista.
Riteniamo che il divario tra la Costituzione e le leggi, da una parte, e la condizione reale delle donne, dall’altra, resti ancora insopportabilmente grande e il cambiamento delle mentalità troppo lento.
Così succede che molte donne siano vittime di violenze e soprusi tra le stesse mura domestiche, e ne siano incapaci a sottrarsi per il timore del giudizio degli altri o perchè essendo generalmente il soggetto economicamente più debole all’interno della famiglia non sono in grado di provvedere da sole al proprio mantenimento e a quello dei figli.
Con il nostro sit-in intendiamo anche denunciare il fatto che i mezzi di comunicazione troppo spesso contribuiscono in maniera negativa e determinante a diffondere un’immagine della donna in vetrina o in vendita e quindi, oggetto di sfruttamento sessuale o preda.
Nel nostro Paese il modello culturale e sociale attuale necessita di un salto di qualità, dobbiamo velocemente riparare ad una storica esclusione di una parte, quella femminile dai posti di comando.
Abbiamo bisogno di donne in grado di mettere in discussione una cultura prevalentemente maschile in favore di una più condivisa,che sappia perseguire un’idea di sviluppo umano come libertà.
Chiediamo alla politica che torni ad essere leva di emancipazione umana, che contribuisca a restituire alle donne la certezza della loro libertà, duramente messa alla prova, in Italia e nel mondo, dai modelli tradizionali patriarcali, dai fondamentalismi, dall’accanimento sulla dignità delle donne e del loro corpo, dal peso ormai intollerabile in troppe parti del mondo di povertà, malattie, violenze, disuguaglianze, dalla limitazione fino all’annichilimento dell’autonomia femminile.



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