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Scuola di Bogno: questo non è un paese per bambini

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5 Agosto 2025

Caro direttore, questo “non è un paese per bambini”…

Qual è il posto dove una scuola primaria – la Casa Sacro Cuore di Bogno di Besozzo – può chiudere da un giorno all’altro, lasciando in difficoltà famiglie, personale e loro: I BAMBINI?
Bhe, in quel posto ci viviamo!
Se penso a tutte le giornate internazionali che noi insegnanti promuoviamo durante l’anno, sul mio volto compare un sorriso amaro. Già, perché la prima che mi viene in mente è quella del 20 novembre. Questa data commemora l’adozione, nel 1989, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il trattato sui diritti umani più ratificato al mondo. Noi insegnanti sensibilizziamo i bambini fin dalla prima elementare, rendendoli consapevoli di quelli che sono diritti innegabili e loro, anime meravigliose, ci credono!

Mi hanno creduta quando ho parlato loro del diritto al nome, del diritto alla cura, del DIRITTO ALLO STUDIO… ho spiegato loro che questi diritti sono volti a promuovere il loro benessere e soprattutto a renderli adulti dotati di senso critico e, perché no, personalità che un domani tenteranno di cambiare il mondo.

Viviamo in un luogo in cui la chiusura di una scuola si annuncia con una comunicazione becera e, udite udite: tramite i social!
I social, quelle piattaforme in cui si diventa professionisti in tutto, in cui si può sparlare di persone, luoghi, servizi e anche di scuole.
Da dietro uno schermo, senza alcuna empatia e sensibilità, si sta dicendo a dei bambini che a settembre non potranno tornare nella loro realtà scolastica, realtà che hanno scelto accuratamente insieme ai loro genitori, di cui si sono fidati e in cui hanno vissuto esperienze didattiche e sociali uniche.

Conosciamo tutti il tema del calo demografico, della crisi delle scuole paritarie, dell’aumento dei beni primari, dell’incremento dei bambini fragili, per cui servono insegnanti di sostegno e supporto sia didattico che emotivo (il mio pensiero va soprattutto a loro!).
Ma era davvero necessario non permettere di terminare i cicli scolastici a questi bambini?!
Era necessario raccontare loro che si sarebbero rivisti a settembre in aule già pensate e allestite per loro da insegnanti che non hanno perso l’entusiasmo nemmeno di fronte all’irriconoscenza?! Era davvero necessario ferirli e disilluderli in questo modo?!

Non lo so, penso che gli adulti coinvolti nei “magheggi delle retrovie” avrebbero potuto fare molto di meglio.
Signori volete un consiglio? Abbassatevi quando siete di fronte a un bambino o davanti alla persona che vi ha affidato il suo tesoro più grande perché, se solo aveste preso in considerazione la sensibilità che il loro animo merita, non sareste arrivati a tanto.

Mai mi pentirò delle scelte fatte, restare quando tutto e tutti dicevano di andare, perché a Casa Sacro Cuore in questi anni ho trovato una seconda famiglia, ho avuto modo di crescere grazie alle mie super colleghe, ho incontrato bambini e famiglie stupende che non dimenticherò mai.

Ai miei alunni dico sempre: «Pensate con la vostra testa». Ora più che mai, bimbi, fatelo!!!
Benvenuti nel paese in cui le scuole chiudono, i “grandi” si giustificano facendo gli scaricabarili e i bambini prendono esempio.
Poi però non indignatevi alle elezioni, in Chiesa, sui social…
E soprattutto non date la colpa ai docenti o ancora peggio alla Scuola, abbiate il buon gusto di fare silenzio!

Lettera firmata

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