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Si ride per non piangere

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26 Marzo 2010

Egregio Direttore,
egregio JM (fatico sempre a comprendere l’italica usanza di non firmarsi in queste occasioni,evidentemente metterci la faccia,seppur virtuale,è diventato sport obsoleto)
 
oggi in Italia siamo in una situazione paradossale,dove si finisce per ridere quando ci sarebbe da piangere lacrime amare.

Lei e quelli come lei, che ipotizzo votanti del partito dell’Amore (già solo per questo ci sarebbe da discutere per anni, l’unico altro partito dell’Amore italiano fu fondato da una pornostar, almeno lei dichiarava il suo mestiere a differenza dei politici nostrani) siete oramai soggiogati al Berlusconi-pensiero,tanto da ripetere come automi le frasi fatte del cavaliere senza accorgervi dell’immane contraddizione nella quale cadete.

Lei mi parla di democrazia, le chiedo, ma dove sta la democrazia quando si chiudono le trasmissioni televisive?

Dove sta la democrazia quando, candidamente, un presidente del consiglio ammette (dinnanzi all’evidenza è dura negare) di fare telefonate per denunciare un conduttore o un giornalista?

La vostra è una democrazia a senso unico?

Come soleva dire la mia mamma: qui siamo in democrazia, quindi si fa quello che decido io perché sono la mamma!?

Quello che veramente non comprendo è come facciate a parlare di democrazia quando poi ci ritroviamo di fronte a casi di censura che vengono condannati da ogni paese europeo.

Non mi risulta che Floris o Santoro non abbbiano mai invitato Berlusconi, l’hanno fatto eccome, ma il cavaliere si è sempre sotratto se non per il fidato Vespa.

Parliamo di canone?

Perfetto: io lo pago e sopporto Minzolini e i suoi editoriali, dalle mie tasse tirano fuori degli euro anche per pagare la permanenza del TG4 su piattaforma non satellitare: facciamo una gara a chi è peggio?

Per finire poi, come sempre, la giustificazione:Berlusconi fa i comizi.

No caro signore, Berlusconi non può fare i comizi quando siede in sala stampa a Montecitorio e riveste la carica di Presidente del Consiglio e non si può permettere di insultare chi no la pensa come lui, altrimenti domani incrociandola in piazza le darò del “coglione” appellandomi al fatto che trattasi di chiaro comizio pre-elettorale.

Come sempre la ragione sta dalla parte del partito dell’amore:g li altri per forza sono comunisti della peggior specie, ed infatti io da buon comunista, domenica, in Piemonte, voterò Cota, esempio fulgido di comunismo italiano.

Come dissi, il problema non è Berlusconi, ma quelli che lo seguono convinti che l’Italia vada bene, la crisi sia passata e tutto il resto è colpa dei “rossi”, quando rimarrete solo voi in un paese devastato forse capirete la marea di panzane che Silvio vi ha propinato in questi anni.

saluti

Daniele Cereda

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