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Sono perplessa sull’impiego delle stanze per drogarsi

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14 Giugno 2006

Caro direttore,
sono molto perplessa sulla proposta di istituire stanze per permettere di drogarsi in santa pace.
Partendo dal presupposto che ognuno è libero e responsabile delle proprie scelte non vorrei si confondesse l’onere da parte della società e dello Stato di aiutare il tossicodipente a smettere di farsi del male, con la complicità.
Una cosa è limitare i danni dell’uso delle sostanze stupefacenti, un altro impiegare spazi e personale medico che possa assistere il tossicodipente che ha deciso di farsi in un luogo protetto e sicuro.
Oltre tutto con la Sanità che a volte è costretta a negare sostegno e cura ai malati non mi sembra nè morale nè razionale farsi carico non del recupero del tossico ma della sua schiavitù della droga.

Roberta Lattuada

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