» Invia una lettera

Stati Uniti, produzione bellica un terzo del Pil

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle
Loading...

11 Ottobre 2010

Caro direttore,
contro Al Qaeda, individuata come responsabile dell’attentato alle torri gemelle, sono state
scatenate da Stati Uniti ed alleati due guerre, Afghanista e Iraq, paesi dove si sarebbero annidate centrali e articolazioni di quell’organizzazione terroristica e dove nascondendosi avrebbe trovato alloggio il suo capo.
Due guerre, distruzione e morte, sofferenze e lutti, tra i soldati e la popolazione civile.
Montagne di dollari ed euro bruciati.
Il primo obiettivo assegnato alle possenti operazioni militari svolte in quelle terre sarebbe stato ovviamente la cattura di Bin Laden.
Ma dopo nove anni di conflitti tanto estesi e sanguinosi quel gaglioffo non risulta ancora acciuffato; al contrario, la sua sagoma e le sue elucubrazioni, riprese in video, osano con alta frequenza raggiungere l’etere ed esibire l’aria proterva di chi vuole continuare a sfidare il mondo.
Sono scene però che si sono ripetute e si ripetono per troppo tempo e troppe volte, sono diventate logore, illogiche, non più credibili, tanto da indurre interrogativi inquietanti sull’ esistenza concreta del fantoccio, i suoi autori e il “cui prodest ?” della macabra recita.
Un “cui prodest ?” che si allarga a tutta la vicenda, riproponendo alla riflessione politica quella guerra preventiva e permanente, teorizzata e perseguita da Bush, al cui divampare si sono legati strettamente sia il business dell’industria bellica americana sia il ruolo assunto negli ultimi anni dal Pentagono, non solo un’enorme organizzazione militare ma anche, vendendo armi ad altri Paesi, la più importante agenzia commerciale del Governo statunitense.
Realtà e dinamiche, da bisogno di guerra, che stanno adesso di fronte al presidente  Obama.
Cordiali saluti
Maria Pellegatta

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.