Svincolo Saronno Sud, anche Uboldo paga un caro prezzo
11 Luglio 2006
Egregio direttore
Sono una ragazza di Uboldo che vuole esprimere una propria opinione riguarda al tam tam mediatico in merito alla questione “Svincolo saronno sud”.
Ho avuto l’opportunità in questi anni di frequentare la attività del mio paese e di conoscere bene il dibattito sullo svincolo e l’iter seguito dagli amministratori ma qui voglio prescindere da considerazioni puramente politiche ed espormi da semplice cittadina che vive la realtà sociale e culturale dei due paesi in questione:Uboldo e Saronno .
Sin da piccola ho frequentato Saronno come seconda mia città: prima la scuola , poi il lavoro mi ha portato ad usare i mezzi di trasporto di codesta città, ad usare i suoi Uffici finanziari e le sue strutture.E come me molti altri cittadini uboldesi, ancora oggi.
Non ritengo però corretto, come sottolineato dal Sindaco Gilli, che questi servizi Uboldo li abbia goduti e li goda gratis o “sbaffo “ di Saronno.Anche Uboldo paga giustamente un prezzo sulla base di ogni equa legge di mercato. Ma spesso anche se “è stato invitato a cena “ si trova a dover pagare di tasca propria il conto. Da sempre il pendolarismo se cosi vogliamo chiamarlo porta benefici anche a Saronno e in questi anni ha portato tanta ricchezza economica, tanta gente e tanta pubblicità.
Credo sia compito di ogni onesta Amministrazione Comunale operare a beneficio dei cittadini, di tutti e non solo dei propri.Dicendo No allo svincolo ho capito che Uboldo intende salvaguardare
il suo paese dal pericolo di una struttura che ne aggraverebbe il vivere dei suoi cittadini ma anche di coloro che che per piacere o meno debbono transitarvi e comunque usufruire delle strutture uboldesi.
Seguo dall’inizio l’attività del comune di Uboldo, non sono una amministratrice né un’architetto ma sono convinta che questo NO sia propositivo e non come viene fatto apparire frutto di atteggiamento infantile.
Mi è stato insegnato dallo stesso Sindaco Gilli, mio ex professore di diritto, che la vita è fatta di scelte, di si e di no, di diritti e di doveri che vanno rispettati.
Uboldo ha scelto di dire no perché come in ogni scelta, per essere giusta, ci deve essere la convinzione e la volontà di credere in quello che si fa o dice.
Non sono corrette le critiche che ho letto verso alcuni amministratori uboldesi per i loro No convinti e per le loro idee propositive in un contesto dove non so se davvero tutti i comuni limitrofi,tranne Uboldo, vadano d’amore e d’accordo…
E’ giusto il comportamento di coloro che in una folla di silenzi, gridano NO elevando la loro voce anche se fosse l’unica . E’ giusto e va rispettato perché non è da tutti e viene da esponenti che credono in quello che dicono.
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