I tanti “grazie” di una infermiera

18 Giugno 2020
Caro direttore
siamo alla Fase 3 e per me, infermiera per lavoro e per passione, è anche fase di doverosi ringraziamenti per chi mi ha aiutata in questo periodo.
Grazie alla giovane commessa di una nota catena di articoli per l’igiene che mi ha donato ciò che era diventato prezioso e introvabile: un flaconcino di gel disinfettante per le mani: serve più a te che a me, mi aveva detto!
Grazie al mio dentista che, avendo sospeso le attività in studio, mi ha messo a disposizione guanti e mascherine proprio quando ero costretta a lavare in continuazione le poche che avevo. (foto di repertorio / Maurizio Borserini-VN)
Grazie al mio farmacista che, appena riuscito a procurare le mascherine FFP2 ha pensato subito a noi sanitari.
Grazie a tutti gli amici che con cuore generoso mi hanno fatto avere dispositivi di sicurezza che ho davvero sfruttato tanto in queste lunghe settimane.
Grazie ai supermercati che hanno permesso a noi sanitari di evitare le lunghe attese in coda, ma grazie anche a tutte quelle persone che erano in coda e non si sono lamentate per i nostri privilegi.
Grazie anche a quelle persone che, invece, non hanno fatto mancare parole scortesi nei nostri confronti, mi hanno fatto apprezzare ancora di più la pazienza delle altre. A dir la verità mi sarebbe piaciuto accompagnarle a toccare con mano la sofferenza delle persone malate… forse così avrebbero compreso il perché eravamo autorizzati a “saltare la fila”…
Grazie a tutti i miei cari pazienti e alle loro famiglie che vedendomi stanca mi hanno fatto trovare già pulite le primizie dei loro orti, mazzi di rose profumatissime e torte di una bontà indicibile! Mi commuovono sempre loro, doloranti per la malattia, ma con il cuore capace di profonde attenzioni e generosità.
E ancora grazie alla scuola di vela di Solcio che ha messo a disposizione le proprie barche a vela con simpatici skipper per regalare ai sanitari una domenica di navigazione sul lago Maggiore.
Ultimo ma non per importanza, un grande grazie va alla mia famiglia, sempre presente e sempre pronta a sostenermi in tutto.
Siete tutti il cuore pulsante di una Lombardia che, anche se in ginocchio, sa esprimere non solo a parole tutta la sua riconoscenza.
Grazie per averci sostenuto!
Ringrazio anche quelle persone che hanno fatto tante promesse e ancora prima della fine della pandemia si sono dimenticate di portarle a termine…avevano il coraggio di ripetere: «non ci dimenticheremo di voi»…
Anche da loro si può imparare, imparare come non vorrei mai comportarmi…
Lettera firmata
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