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Torno a Varese dopo tre mesi e…tutto come prima!

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27 Giugno 2006

Caro Direttore
Rientro dopo 3 mesi di lavoro all’estero nella mia Varese: lasciai un comune commissariato dopo la pessima gestione Fumagalli (forse la peggior giunta che Varese abbia mai subito…), tante belle promesse da parte dei partiti del centro-sinistra e poi un vuoto elettorale dalla portata di uno tsnunami e nulla più, se non le dimissioni di Molinari da coordinatore della Margherita.
Lo tsnunami elettorale ha spazzato via le speranze di molti elettori di centro-sinistra che non credevano di consegnare nuovamente per altri cinque anni le chiavi della città ad un sindaco leghista. Evidentemente qualcosa non ha funzionato all’interno dell’Unione e noto con estremo disappunto che gli errori del passato vengono reiterati, ne voglio citare solo alcuni e più evidenti:
le primarie, la candidatura di Conte a Sindaco è stata senza dubbio una bella candidatura, un nome forte ma è stato sbagliato il metodo che ha portato alla scelta dell’ex segretario comunale a rappresentare l’Unione a Varese, occorrevano le primarie per dar forza ad una candidato al di fuori dalle logiche di partito, ma purtroppo si è voluto sottostare a queste logiche rimanendovi schiacciati.
La mancata presentazione di una lista unitaria ha sicuramente contribuito a creare delle spaccature nell’elettorato e nei vari messaggi proposti agli elettori: laici vs. cattolici ecc…
Per ultimo mi preme sottolineare che il risultato elettorale non è servito a questi burocrati di partito per rimediare agli stessi, magari lanciando il gruppo unico in consiglio comunale capitanato proprio dal candidato sindaco perdente, le solite logiche di bottega della sinistra varesina hanno prevalso sulla scelta più logica.
C’è chi persino si è detto contento del risultato elettorale perché il proprio partito ha incrementato i voti, roba da matti, direttore! Spero che molti di questi burocrati di partito si rendano conto che solo uniti si può vincere accantonando le beghe di bottega, il Presidente Prodi l’ha dimostrato e spero che con questa mia lettera molti seguano l’esempio del sempre concreto Molinari dando spazio anche a Varese ad una classe dirigente nuova, derivante da membri della società civile, con idee nuove in grado di parlare alla gente comune.

Francesco Vianello

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