» Invia una lettera

Un attimo… sono subito da lei!!!

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle
Loading...

19 Marzo 2012

Buongiorno Direttore,
Un titolo spiritoso per commentare la mia odissea di una mattinata in banca per incassare un vaglia cambiario. L’istituto di credito in questione è la Banca d’Italia di via Sacco a Varese, presso il quale mi sono recata lunedì alle 8.45 per incassare un vaglia dell’Agenzia delle Entrate di Roma: un rimborso di tasse di seimila euro. Un’operazione apparentemente semplice, ma per la quale ho trascorso tutta la mattina in banca fino alle 12.30! Il motivo? L’accertamento della mia identità! Nonostante la carta d’identità e il CF esibiti allo sportello, nonostante fossi io la beneficiaria del vaglia cambiario e ci fosse scritto: “pagate a vista”, accertare chi sono ha richiesto tre ore di tempo. La prassi, illustrata dall’impiegata, impone l’invio di un fax al Comune di residenza indicante le mie generalità (modulo che ho compilato io) al fine di ottenere una conferma dall’ufficiale dell’anagrafe.  Per agevolare l’impiegata e accelerare i tempi, mi sono offerta di telefonare io stessa al Comune (dove ho ricoperto l’incarico di assessore e dove pertanto mi conoscono bene) chiedendo di dare l’ok in tempi brevi. Nonostante tutto mi sono sentita rispondere sgarbatamente: “mi fa piacere che lei abbia conoscenze in Comune, ma ci vuole il suo tempo per evadere una pratica”. Ho telefonato al Comune (approfitto per ringraziare Elena per la sua premura) e poi ho pazientemente atteso mentre la gentile signora, accantonata la mia pratica, si dedicava ad altro ignorandomi volutamente e con sufficienza. La filiale era deserta: nessuna coda, tre clienti in tutta la mattina. Ma l’impiegata si è degnata di inviare il fax al Comune soltanto alle 10.40! Nel frattempo l’ufficiale d’anagrafe del mio Comune mi aveva già chiamata due volte al cellulare per avvisarmi che il fax non arrivava…. Certo, nell’era dell’informatizzazione e della semplificazione, un controllo on line presumo sarebbe stato fantascientifico…… E l’invio di un fax e la compilazione di un paio di fogli e qualche firma è un gran lavoro… Finale della storia: a mezzogiorno e un quarto finalmente mi hanno cambiato il vaglia e consegnato il contante. Imponendomi la consueta educazione, ho chiesto di parlare con il direttore che, pur tentando di giustificare l’operato della sua sottoposta e attribuendo la lunga attesa alla procedura inconsueta e alla burocrazia, si è dovuto scusare per l’atteggiamento poco professionale dell’impiegata. Questo è l’epilogo di una storia svoltasi a Varese,  e non in Burundi, in una filiale della Banca d’Italia, per ottenere dei soldi che lo Stato doveva restituirmi dal 2008… Giudicate un po’ voi. Io mi sono sentita come quel ragazzo con il casco bianco e il pizzetto che in celebre sketch televisivo si reca in posta per fare una raccomandata e si sente dire: “un attimo e sono subito da lei”, salvo poi essere ripetutamente ignorato.
lettera firmata

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.