«Un campanile per la chiesa di San Paolo»
19 Febbraio 2010
Dicono che “non tutti i mali vengono per nuocere” affermazione in parte vera ma anche molto ambigua. Gli storici infatti affermano che la nostra identità europea si è costituita sulla tragedia della seconda guerra mondiale, affermazione in parte vera se pensiamo che noi cristiani siamo nati da una croce.
Questa divagazione iniziale mi serve per partire dall’incendio scoppiato nella nostra Chiesa di San Paolo, che fa fatto nascere per la sua ristrutturazione diverse proposte. Già quando c’era ancora parroco qui da noi don Piero gli avevo proposto che ora, dopo aver realizzato una chiesa nello stile prefabbricato, si poteva caratterizzarla, darle una identità locale costruendo il campanile. Questo perché storicamente le chiese hanno sempre rappresentato un preciso simbolo architettonico sul territorio dove sono sorte. A Induno Olona da diversi anni noi abbiamo una chiesa costruita sulla piana, ma tolti gli indunesi, pochi sanno della esistenza di questa chiesa. Immersa in una sorta di quartiere anonimo, senza negozi, in una stradina interna fuori dal traffico principale, questa chiesa di fatto non si vede.
Costruendo un campanile si fa emergere quello che oggi è nascosto, si dà un segno di identità ad un territorio, si personalizza e si da un’anima ad una chiesa pensata uguale al altre decine di chiese costruite in Lombardia.
Certo costruire un campanile costa o forse qualcuno di potrà domandare a che cosa serve visto che le campane suonano lo stesso attraverso un riproduzione sonora. Vero anche questo, c’è una profonda differenza tra una torre campanaria con tanto di orologio e campane vere con un suono tipico locale.
Forse non si potrà realizzare subito un progetto del genere, all’inizio si potrebbe costruire la muratura con l’orologio e decidere in una secondo tempo di dotarla di campane vere. Ma intanto che si è aperto il cantiere si potrebbe completare l’aspetto architettonico della chiesa.
Certo i tempi non sono dei migliori, forse anche le casse della diocesi risentono della crisi, forse qualcuno dirà che sarebbe meglio utilizzare dei soldi per aiutare i nostri fratelli più deboli, magari gli immigrati visto che nessun uomo è clandestino agli occhi di Dio. Ma se penso a quelle tante opere sacre realizzate nelle nostre valli nei secoli passati, un piccolo campanile mi sembrerebbe poca cosa.
Chi lo sa se il nuovo parroco, tutto impegnato a conoscere la nuova realtà della comunità cui è chiamato ad essere pastore, avrà anche il tempo e la voglia di cimentarsi in un progetto del genere. Questo non lo so; ma il desiderio di esternare questa proposta l’ho proprio maturato dopo il suo ingresso: da alcune settimane non si parla più solo della parrocchia di San Paolo e per evidenziare il progetto di Unità Pastorale sui avvisi della domenica è stato stilizzato il disegno delle due chiese e sembra proprio che nella Chiesa di San Paolo ci sia il campanile. Chi lo sa, forse la Divina Provvidenza ha ispirato il disegnatore e questo potrebbe essere di buon auspicio.
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