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Un NO deciso alla riforma costituzionale

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19 Giugno 2006

Egregio Direttore,
siamo ormai giunti a pochi giorni dal voto sulle modifiche costituzionali ma molti cittadini guardano ancora con perplessità alle contrapposte motivazioni a favore del SI o del NO. E’ il frutto di una voluta disinformazione da parte dei monopoli televisivi, solo in parte controbilanciata dalla libera stampa.
L’Associazione Mazziniana Italiana si ritrova completamente nel giudizio “NO A UN PASTROCCHIO SENZA COERENZA GIURIDICA” che sembra riassumere tutte le obiezioni a questa pasticciata riforma, frutto di un dibattito affrettato e condotto senza l’indispensabile confronto fra le diverse componenti culturali e politiche del paese.
Questa voluta confusione ha messo in secondo piano uno degli aspetti fondamentali di questa riforma, ed è un aspetto da cui non possiamo assolutamente prescindere: la stessa Confindustria ha infatti chiaramente evidenziato come i costi di questa nuova Costituzione – per le nuove attribuzioni in materia di sanità, pubblica istruzione e milizia regionale – siano assolutamente insostenibili per una economia fragile come la nostra, ormai pericolosamente vicina al collasso.
L’AMI invita tutti i cittadini a recarsi alle urne, il 25-26 giugno, per bocciare – con una maggioranza netta e inequivocabile – la legge di riforma costituzionale.
Le ragioni che motivano il nostro NO sono di metodo e di merito.
Di metodo: riteniamo che le riforme costituzionali, specie se così profonde, richiedano ampie intese e sedi appropriate. La Costituzione deve essere posta al di sopra della normale lotta politica, altrimenti non si riuscirà mai a cementare intorno alla Carta fondamentale il consenso dell’intera nazione.
Di merito: la riforma distrugge l’attuale sistema bicamerale, dà enormi poteri al primo ministro, rende puramente decorativa la funzione del Capo dello Stato, introduce uno pseudo-federalismo ingiusto e pericoloso, in particolare nei delicati settori della sanità e dell’istruzione. E, infine, indebolisce la funzione del Parlamento a vantaggio dell’esecutivo.
In altre parole, la nostra Costituzione, la grande Costituzione della Repubblica democratica, se passerà la riforma, diventerà solo un pallido ricordo, appena testimoniato dai primi articoli, i “princìpi fondamentali”.
Noi crediamo che i problemi del paese siano responsabilità della classe politica, non della Costituzione. La nostra Costituzione ha permesso all’Italia, negli ultimi sessant’anni, una crescita mai conosciuta nella sua storia: essa è stata consegnata alle generazioni a venire da una Assemblea Costituente, e solo una Costituente, se mai dovesse essere necessario, potrà ridarcene una nuova.
Per questo, per difendere la Repubblica e la Carta Costituzionale, noi pensiamo che il prossimo 25 giugno si debba esprimere un NO convinto e deciso.

Angelo Bruno Protasoni - Associazione Mazziniana Italiana

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