» Invia una lettera

Una critica a papa Francesco

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle
Loading...

10 Settembre 2013

Egr. Direttore,

credo che oggi criticare Papa Francesco sia quasi impossibile, si rischia di essere presi per pazzi. Eppure io credo che si debba sempre diffidare di qualsiasi persona che goda di un enorme carisma, osannato da tutti, anche da tanti ipocriti. Poi quando questa persona afferma cose sbagliate, (oppure non dice cose giuste che è la stessa cosa) nessuno riesce più a contraddirlo. Ho fatto questa premessa perché ho letto in questi giorni l’ultima Enciclica di PAPA FRANCESCO, LUMEN FIDEI e mi è sembrata una giusta riflessione sulla fede dono di Dio, dove sono scritte molte cose condivisibili, ma la tempo stesso scarse novità. Tutto serve a rinnovare la fede ma consigliare questo testo a chi non ha il dono della fede, non so se possa servire a ritrovarla.

Quello che invece ho ritrovato come al solito, sono alcune contraddizioni. Nelle prime pagine si parla dell’incontro di Abramo con Dio. Abramo, capostipite di tre grandi religioni monoteistiche, a cui non è mai stato chiesto alcun voto di castità e di celibato. Anzi il contrario: Dio per stabilire la sua alleanza con questo patriarca fa una promessa come un dono: La paternità, il generare una vita nuova, nonostante l’età avanzata sua e di sua moglie Sara. Questo grande dono che Dio fa ad Abramo, forse non è mai stato compreso dalla chiesa, che nega che questo dono possa essere promesso ai suoi più fedeli servitori, tutti i nostri preti, a cui viene negato l’altro dono immenso, quello di amare e di sentirsi amato da una donna. Poi però nessuno si accorge che quando sperimentano il dono della paternità e dell’amore, vengono cacciati via, licenziati dalla propria ditta – così chiamava don Lorenzo Milani la Chiesa – perdono il proprio posto di lavoro, perdono tutti i diritti, senza che nessun partito o sindacato avanzi la benché minima protesta. Un comportamento molto simile a tanti datori di lavoro senza scrupoli, che alla faccia dei diritti sanciti dalla Costituzione, licenziano le giovani madri quando rimangono incinte, perché perdono l’efficienza della produttività, dimenticando che la vita è il più grande dono di Dio. Mettendo cosi anche in dubbio l’altro valore predicato dalla Chiesa, la paternità responsabile, costringendoli quindi ad una paternità clandestina.

La domanda allora molto provocatoria è molto semplice: se la vita è il più grande dono che Dio ha fatto agli uomini, perché questo dono divino non lo si riconosce ai preti ? Perché troppe volte si sono fatte discriminazioni nei confronti delle ragazze madri, come se la vita che portano nel grembo non sia anche per loro dono di Dio, anzi tante volte, nel recente passato, lo si è chiamato frutto del peccato ?

Per il resto condivido quanto scritto in questa enciclica: la fede è un grande dono di Dio, così come la vita, la scienza. A mio parere non c’è alcuna contraddizione tra fede e ragione. Anche la ragione è un dono di Dio così come il relativismo che ci permette di ragionare ognuno con la propria testa, senza fare violenza a chi non la pensa come noi. Anche la verità è un dono di Dio che va cercata ogni giorno con la fede e il dubbio, perché nessuno ha la verità, nemmeno la chiesa, per evitare che diventi dogmatismo, anticamera di qualsiasi fondamentalismo: la caccia alle streghe non può più riapparire in terra ambrosiana, ci basta e avanza quanto commesso da Carlo Borromeo. Compito di tutti i cristiani e della chiesa è solo quello di annunciare il Vangelo, che Gesù Cristo è morto e risorto, quello che ci da la speranza di credere ad una vita migliore dopo, se non siamo riusciti a costruirla adesso con la civiltà dell’amore. Anche la chiesa ha il compito di amare, mai quello di dividere: semmai a questo grave compito ci penserà il buon Dio, ma che con la sua misericordia, credo che alla fine ci amerà e salverà tutti, credenti e non credenti.

Emilio Vanoni

Emilio Vanoni

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.