Una modesta proposta: Luigi Sacco, il varesino più illustre di tutti i tempi, nel Famedio
6 Novembre 2025
Egregio direttore,
si è fatto un gran parlare dell’istituzione del Famedio dei varesini, cittadini illustri che hanno nobilitato la nostra città con le loro opere e il loro esempio.
La mia vuole essere una proposta più da cittadino che da segretario della Lega, e non intendo sottoporla ai canali tradizionali proprio per la rilevanza del personaggio che proverò a ricordare in queste poche righe. Il primo nome che avrebbe dovuto essere inciso nel Famedio dei varesini è quello del medico Luigi Sacco, verso cui – spiace dirlo – la nostra città non ha mai manifestato la giusta riconoscenza, arrivando perfino a permettere la demolizione della sua casa natale.
Sacco, il “Jenner italiano”, fu colui che, nell’Italia preunitaria, introdusse la vaccinazione contro il terribile morbo del vaiolo, vaccinando personalmente mezzo milione di persone e indirettamente un altro milione. Quel vaccino, peraltro, venne reperito proprio nella nostra Varese: fa quasi sorridere che la sua lunga e instancabile opera di immunizzazione in giro per l’Italia geografica iniziò da …Casbeno!
Luigi Sacco è certamente una figura eccezionale, che ha addirittura anticipato – assieme a Camillo Golgi, varesino “per matrimonio” – la vocazione sanitaria della nostra città, che oggi ospita due importanti ospedali e le facoltà di Medicina e Infermieristica.
Capisco che la commissione del Famedio si sia posta come condizione che i candidati ad entrare nell’elenco degli illustri varesini non fossero morti prima del 1861; tuttavia, Luigi Sacco è scomparso appena qualche decina d’anni prima di quell’anno. Varese ha certamente un debito di riconoscenza mai colmato verso di lui, mentre altre città gli hanno tributato i massimi onori: Milano, ad esempio, gli ha dedicato un grande e importante ospedale, oggi centro di riferimento per le malattie infettive. Noi varesini, suoi concittadini, gli abbiamo dedicato solo una breve via del centro.
L’onore più ovvio che possiamo tributare al medico Luigi Sacco, salvatore di migliaia di vite, varesino illustre battezzato in San Vittore, è certamente quello di inserirlo, senza indugi, nell’elenco dei cittadini del Famedio. È anche grazie a lui se il vaiolo è oggi solo un brutto ricordo per tutta l’umanità.
Il suo esempio ci aiuterà, in futuro, a far meglio nelle nostre vite e – perché no – a capire che, nonostante le buone opere, a volte ci tocca subire un po’ di ingratitudine dai nostri stessi concittadini. Ma c’è tempo e modo, anche a distanza di quasi duecento anni, per rimediare.
Marco Bordonaro
Segretario Lega Varese



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