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Via l’aereo dalla rotonda, metteteci i rottami d’auto

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2 Ottobre 2014

Caro direttore,
l’ennesimo incidente sulla varesina mi convince che in questo paese è in corso una guerra di sopravvivenza sulle strade.
Oggi al giovane di Sassano con 3 volte il tasso alcolemico, che ne ha ammazzati 4 e con una velocità stimata superiore ai 100km/h in paese è stata derubricata l’accusa da omicidio volontario a colposo aggravato.
Il motivo consiste che non era sua intenzione provocare dei morti mettendosi alla guida.
Ora mi permetto di dubitare sulla buona fede di questi giudici che non discernono tra responsabilità individuale nello scagliare sbronzi un’auto di 1500kg in un paese abitato e il dubbio che un tale gesto possa causare conseguenze fatali.
È il concetto di colpa cosciente, il fatto che chi commetta l’azione consideri la possibilità di un evento anche se non voluto.

Mi colpì molto il mio primo viaggio in Irlanda dove all’ingresso di ogni strada a scorrimento veloce c’era in bella vista un cartello che indicava la conta dei morti verificatesi su quel tratto. Bel monito, non c’è che dire.
Così come un spot austriaco choc che mostrava vere scene di soccorso stradale in incidenti più o meno gravi.

Forse è il caso che anche in questo paese iniziamo la terapia d’urto per fermare altre morti e bloccare quelle persone che con troppa facilità ed imprudenza si mettono al volante.
Per fare questo occorre controllare, ma le nostre strade sono state abbandonate dalle pattuglie.
Su Quattroruote di settembre viene messo in evidenza come ormai esista l’anarchia.
Un solo esempio: guida al cellulare senza dispositivi idonei. 160€ di multa e 5 punti della patente.
Se una pattuglia si appostasse 15 min farebbe almeno 1000€. Non male come rendita.

Ma i vigili li hanno messi a fare altro, il lavoro d’ufficio. E molto spesso quando potrebbero controllare non lo fanno,soprattutto nei piccoli paesi dove tutti si conoscono. Perché è molto frequente che un vigile urbano dopo una multa si trovi la propria auto vandalizzata se non bruciata o la propria famiglia minacciata, fenomeno soprattutto diffuso nei piccoli centri del Sud Italia.

La situazione è grave e per questo mi azzardo a proporre di togliere l’addestratore di Aermacchi sulla rotonda della Varesina. Metteteci un insieme di auto accartocciate recuperate da veri incidenti. Facciamo capire a questi incoscienti cosa rischiano veramente, senza falsi moralismi e con una sana ma energica terapia d’urto.

Felice Griffi

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