Ville Ponti, meglio puntare su progetti meno invasivi
23 Maggio 2006
Egr. Direttore
Le scrivo a proposito dell’ormai noto hotel Ville Ponti e della risposta di Claudio Del Frate al Signor Biondelli .
Claudio Del Frate ha ragione ad aver fede che i tecnici siano in grado di realizzare un efficace collegamento ” che riuscirebbe a raggiungere in un modo o nell’altro anche l’eventuale hotel di Villa Ponti, senza bisogno di prendere il brevetto alla nasa.”
Claudio Del Frate ha ancora ragione a dire che “Qualunque collocazione lei trovasse all’albergo, prontamente nascerebbe un comitato che ne vuole impedire la nascita”
Ma, Signor Del Frate visto che nessuno, dico nessuno, vuole assistere in silenzio alla realizzazione di opere pubbliche o private “sul proprio orto” che impattino negativamente con la propria realtà circostante (non penso che Lei ne sarebbe felice) e questo indipendentemente se tali opere siano o meno originate da una utilità più generale (sono problemi dell’istituzione pubblica), allora, proprio perchè siamo nei tempi moderni, è ora di pensare concretamente a progetti che considerino serie forme di mitigazione degli impatti, con l’aggiunta di indennizzi per tutti i disagi non mitigati ed arrecati al contorno. Ovviamente i maggiori costi di tali opere andrebbero accollati a coloro che fruiranno di tutti i vantaggi, e se i costi, a quel punto, dovessero lievitare oltre il confine di un equo rapporto costi/benefici, vorrà dire che si rivaluteranno le opportunità per la realizzazione dell’opera. Questo, mi permetta, dovrebbe essere un corretto modo di inquadrare le realizzazioni pubbliche, o a valenza pubblica, per le quali la decisione dell’Amministrazione è impositiva o comunque determinante. Ciò a valere da un Hotel qualsiasi, fino ad arrivare ad una discarica, ad una centrale elettrica o a un degassificatore. Vede, Signor Del Frate, è troppo semplice affermare che siccome i comitati nascerebbero ovunque allora A CHI CAPITA, CAPITA, E I PROBLEMI SE LI TENGA!!!!!! D’altra parte oggi la gente non si fida più della classe politica (destra e sinistra fa lo stesso) e delle sue scelte, perchè la storia di questi ultimi anni ha insegnato che raramente dietro le scelte progettuali c’è una limpida, seria e professionale analisi tecnico-economica delle opportunità e delle condizioni al contorno. La gente vuole capire il perchè delle scelte. Perchè tocca ad essa sopportare poi scelte improvvide. Penso che Lei convenga.
E, mi scusi, se Varese è impantanata, forse lo è anche perchè di occasioni ne ha probabilmente perse tante. Vogliamo parlare del trambus e del piano parcheggi? Del progetto di unificazione delle stazioni di 15 e più anni fa, ora forse ripescato? Di una storica mancanza di una vera politica del traffico e antiinquinamento? Di una tangenziale mai nata? Di una funicolare che langue?
Ricordo, peraltro, con piacere un valido intervento di riqualificazione urbana che ha ridato voglia di partecipazione e aggregazione a molti varesini. Vogliamo veramente ridare lustro alla nostra città, facendola rifiorire come una vera città giardino meriterebbe? Allora pensiamo in grande, a progetti di ampio respiro.
Spero molto nella realizzazione del collegamento ferroviario Lugano – Mendrisio (diram. Como) – Varese – Malpensa che darebbe veramente respiro internazionale alla città e opportunità di investimenti forse ora inimmaginabili.
E, poi, ho un sogno, ed è quello di vedere tutto il centro chiuso alle auto (dalle stazioni alle scuole di via XXV Aprile; da Villa Ponti a Viale Europa ecc); una grande isola verde servita da un efficace servizio urbano (autobus elettrici) che faccia la spola tra parcheggi posti nell’immediata periferia. Andare in centro in auto potrebbe essere ancora possibile ma solo con tariffe d’ingresso / circolazione / sosta (sistema Road-Pricing con ovviamente esclusione dei residenti) con tutte le entrate a sostegno del trasporto pubblico. Lo so è un sogno! Un sogno irrealizzabile forse, anche perchè tutto sommato stiamo pensando che possa essere un Hotel a far grande la nostra città.
Però, Lei che è varesino, attento ed influente osservatore, forse mi può aiutare a realizzarlo.
Grazie per l’ospitalità e per la cortese attenzione
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