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Votare No significa avviare una vera azione riformatrice

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20 Giugno 2006

Egregio direttore,
quando era al governo, la destra ha stravolto la Costituzione, che è la legge fondamentale della nostra Repubblica, senza ascoltare nessuno. Non esitando a imporre il pessimo stravolgimento, voluto da una parte di essa, a colpi di maggioranza.
Una prova di arroganza politica senza precedenti se si pensa che la Costituzione fissa le libertà, i diritti e le garanzie sulle quali si fonda l’Italia intera. Fissa i valori che dovrebbero essere condivisi da tutti.

Per questo noi DS, dopo esserci opposti alla cosiddetta “devolution” in Parlamento, ora che è sottoposta a referendum costituzionale, ora che gli italiani sono chiamati direttamente ad approvarla o a bocciarla, confermiamo il nostro “no” a un brutto impasto di separatismo e di neostatalismo che spezzerebbe qualsiasi fattore di unità e di coesione del Paese e che non ha nulla a che vedere col federalismo.
Confermiamo il nostro “no” a un vero e proprio pasticcio che porterebbe ad un gigantesco aumento dei costi per i cittadini, le famiglie, le imprese.
Confermiamo il nostro “no” a una revisione che negherebbe agli italiani il diritto ad avere le stesse prestazioni almeno nei servizi fondamentali: salute, cura, formazione, assistenza, sicurezza.
Confermiamo il nostro “no” a una controriforma che, annullando il decentramento voluto dal centrosinistra nel 2001, non risolverebbe i problemi di snellimento burocratico, lasciando Regioni e Comuni privi di adeguate risorse finanziarie.

La Costituzione è la casa comune di tutto il Paese! Siamo convinti che si possa riformarla, che, anzi, in alcune parti, sia perfino necessario.
Ma siamo altrettanto consapevoli che le prove di forza e le spallate siano un metodo profondamente sbagliato se si intende perseguire l’interesse comune. E’ necessario, al contrario, un confronto sereno e concreto al fine di raggiungere soluzioni in grado di garantire maggiori diritti e libertà ai cittadini e alle amministrazioni locali (Comuni, Province, Regioni), a partire da un federalismo efficace.

Queste sono le principali ragioni per cui noi DS invitiamo tutti gli elettori, di centrosinistra e di centrodestra, a recarsi alle urne il 25 e il 26 giugno per fare vincere il “No”. Questa volta, infatti, non si andrà a votare per misurare i rapporti di forza tra centrosinistra e centrodestra o per confermare o smentire la vittoria nelle elezioni politiche o amministrative. Ciò che serve all’Italia è un “no” netto ed inequivocabile, che non sia un “no” per la conservazione ma per l’avvio di una vera stagione riformatrice condivisa da tutte le forze politiche.

Varese, 14 giugno 2006

Fabrizio Mirabelli
Segretario DS Varese

Fabrizio Mirabelli

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