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Conti e svendita del territorio, l’Ing. Guenzani la dica tutta

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6 Agosto 2011

E’ mai possibile che l’ing. Guenzani, uomo preciso e attento, non chiarisca meglio la situazione
dell’amministrazione pubblica? Non è così difficile! A me sembra che, tenendo per valide alcune
osservazioni della nuova Giunta si possa affermare:
 
1. I conti del Comune sono in ordine. Rispetto del patto di stabilità e rispetto del preventivo.
2. Non sono in ordine i conti della Fondazione 1860 Gallarate Città (Teatri), e, in parte, quelli del
Maga; ci sono dei problemi per trovare una soluzione che non distrugga l’impostazione culturale
data dalla precedente amministrazione. Da ricordare che le responsabilità sono dei Consigli di
Amministrazione delle Fondazioni.
3. L’ing. Guenzani non affronta correttamente la questione del consumo del territorio e, per usare le
sue parole, della svendita dello stesso. Si devono ricercare le cause e non guardare solo gli effetti.
Chi ha permesso gli interventi urbanistici definiti “ecomostri” (volumetrie e altezze notevoli) è stato
il P.R.G. votato dal Consiglio Comunale nel 1970 e approvato dalla Regione Lombardia nel 1980.
Queasto P.R.G. ha creato dei “diritti acquisiti” da parte dei proprietari che, logicamente, li hanno
fatti valere quando hanno presentato i progetti. Perché l’Assessore all’Urbanistica che ha governato
l’edilizia privata negli anni 80 (appunto l’ing. Guenzani) non ha rimosso le cause che prevedevano
quello che ora viene chiamato “svendita del territorio”?
4. Perché non si parla di altri interventi urbanistici che, sempre rispettosi del P.R.G. vigente,
rappresentano, come quelle contestate oggi, costruzioni di grande impatto ambientale a causa
delle grandi volumetrie? Parlo dell’area Galdabini e dell’intervento in Via Cadolini (su un’area che
avrebbe dovuto essere preservata per le costruzioni di pregio storico/sociale)? Chi li ha progettati e
realizzati?
Dott. Paolo Caravati (ex vicesindaco Giunte Mucci)

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