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Quando tua madre perde il lavoro e il sorriso

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22 Agosto 2017

Cara redazione,

il mio messaggio non vuole essere una polemica ma semplicemente lo sfogo di una faglia.
Magari può essere d’aiuto o di supporto a molti che come me vivono un momento ormai divenuto interminabile di crisi emotiva ed economica.

Il sole nella mia famiglia si è oscurato molto tempo fa ormai non ricordo nemmeno più con precisione quando la luce si spense; precisamente la luce che portava la mia mamma con il suo sorriso e la sua voglia di fare e vivere contagiosa, ricordo però con estrema precisione quando lei era una donna diversa, felice e sorridente…quando siamo nate io e mia sorella e lei nonostante tutto ha sempre continuato a lavorare per non farci mancare mai nulla lasciandoci crescere dai nostri adorati nonni, come tante famiglie fanno.

Mi ricordo il sorriso della mia mamma quando entravo in casa dopo scuola con il muso lungo per un brutto voto o per un litigio tra bambine, allora sembravano i problemi più difficili della vita da superare per un adolescente ma poi crescendo ho capito che in confronto alle difficoltà che la vita ti mette davanti non sono niente, ma quando aprivo la porta di casa lei era lì bella come il sole per regalarmi quel sorriso che avrebbe tolto il muso lungo dal mio viso. Invece ora torno a casa ed evito di caricare mia mamma dei miei pensieri e problemi perché altrimenti l’ansia e la depressione che vive ogni giorno la soffocherebbe ancor di più…

Un giorno poi il buio d’improvviso calo sul suo viso e cosi sulla nostra famiglia e nella nostra casa…arrivo la crisi economica, se così si può chiamare ,o forse il fattore che mia mamma avanzava con l’età e la crisi venne utilizzata come scusa per tagliarla fuori dal mondo del lavoro, quel lavoro che la teneva viva, che ogni mattina la faceva alzare perché c’era una famiglia da mandare avanti perché alle sue figlie non doveva mai mancare nulla, nonostante noi non abbiamo mai chiesto niente… Ci furono un susseguirsi di eventi, prima la cassa integrazione, poi la mobilità e poi l’età che avanza e la speranza che se ne va…Un attimo prima coordini la tua famiglia come un mille piedi e un attimo dopo il tuo impero ti crolla nelle mani…L’impotenza, l’insicurezza hanno il sopravvento…ed inizi a farti mille domande: perché non sono abbastanza brava? Perché non hanno scelto me? Cosa farò ora? Come sosterrò la mia famiglia? Domande a cui non hai una risposta, o meglio una risposta la hai e ti rimbomba nella testa come un tuono…sono troppo oltre con l’età, troppo oltre con la bellezza fisica, troppo oltre per fare esperienza o la mia esperienza non è abbastanza…domande che ti soffocano, ti tolgono il sonno, ti spengono dentro, ti logorano …

Ma ci provi non ti dai per vinta e ogni giorno ti dici “oggi ci provo, oggi faccio un’altra domanda di lavoro, mando qualche curriculum” Allora invii curriculum (vi assicuro che mia madre ne ha mandati molti, tanti, tantissimi per qualsiasi tipo di lavoro dal suo originario, come impiegata nei trasporti, ma anche per lavori che non ha mai fatto) perché quando perdoni il lavoro non t’interessa cosa andrai a fare ma poter guadagnare un minimo sufficiente per sostenere la tua famiglia…avere un lavoro per far sì che il tuo sorriso torni…Trovi milioni di annunci, questo è vero perché li leggo anche io, ti candidi a tutto perché provare non costa nulla, tenti con le agenzie ma per assurdo anche lì come a tutti i colloqui a cui partecipi ti viene detto in modo gentile che sei troppo vecchia, in là con l’età … che la tua esperienza di 30 anni non adatta, che sei troppo impegnativa perché qualcuno ti insegni a fare l’operaia o un qualsiasi altro lavoro che non sia il tuo …. In pratica non si cercano persone ma robot…in grado di essere giovani ma con pluriennale esperienza nella mansione…di bell’aspetto ma non troppo perché se no si rischia di discriminare…e così ti sbattono, ti sbattono milioni di porte in faccia e quel rumore quella delusione quella presunzione risuona, rimbomba e ribatte costantemente nella tua testa e tu ti senti sempre più fallire sempre più schiacciare dalla crisi… per la nostra società dopo i trentanni sei una persona “morta” per il mondo del lavoro, nessuno ti dà più una possibilità, nessuno ti dà più un’opportunità…

La cosa più difficile per me, che ho sempre visto mia mamma come il cardine della nostra famiglia, è vederla lasciarsi andare piano piano, avere la testa altrove, vedere che anche quando fa la spesa gli trema la mano mentre paga il conto…vederla in difficoltà quando deve dire a mio padre che a fine mese è difficile arrivare con solo lui che lavora e si distrugge la schiena, come molti padri fanno, per un misero stipendio che ti permette a mal la pena di vivere…Sono una ragazza giovane, con un lavoro modesto ma un futuro ceco perché non posso comprarmi una casa, costruirmi una famiglia, avere un figlio perché se abbandono la mia famiglia ai miei genitori potrebbe mancare il pane di bocca…è inutile dire “i soldi non sono tutto nella vita” non è vero, i soldi sono tutto perché senza quelli nella vita non puoi fare nulla, non puoi mangiare, non puoi comprare le medicine, non puoi permetterti uno sfizio, non puoi fare un regalo…non sei niente senza il denaro… In tanti criticano i giovani perché a 20 anni loro già erano sposati ed indipendenti, noi non è che non vogliamo essere indipendenti…non possiamo è diverso perché la vita è diversa da quando i nostri genitori avevano 20 anni…nessuno lascerebbe mai chi li ha dato da mangiare fino a ieri senza mangiare…è la società che a modo suo ti obbliga a restare a casa con i tuoi genitori, dovrebbero essere loro a pensare a te, ad aiutarti con il mutuo, con l’acquisto della prima macchina e invece è quasi sempre e più spesso il contrario.

Il mio desiderio più grande oggi è quello di dare voce a tutte le persone che vivono la mia situazione con questa piccola lettera di sfogo, prego ogni giorno non tanto per me quanto per la mia famiglia e la mia mamma perché qualcuno abbia il coraggio di investire in lei e in tutte le persone che come lei non hanno perso la voglia di lavorare ed imparare cose nuove, prego per lei e per tutti quelli che vogliono ritrovare la serenità e la luce sul proprio viso.

Vi ringrazio per aver dato voce a questo messaggio.

Cristina

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