Un 25 aprile nel segno dei giovani e delle parrocchie

Venerdì 24 aprile due fiaccolate convergeranno sul Tempio Civico, in serata "Festa e Liberazione" con il Comitato antifascista. Sabato al Museo del tessile la cerimonia ufficiale, oratore l'ex partigiano Quinto Bonazzola

Sarà un 25 aprile speciale quello di quest’anno a Busto Arsizio: amministrazione comunale e associazioni hanno preparato un sostanzioso programma di celebrazioni per la ricorrenza. Sono 64 ormai gli anni passati dal 25 aprile 1945 in cui fa dato il segnale dell’insurrezione partigiana a fronte del collasso nazifascista. Simbolicamente, è la Liberazione: liberazione dai mali della guerra, prima di tutto, nonché dal dominio a mano armata delle ideologie che l’avevano voluta e alimentata, perdendo il consenso del popolo, se mai l’avevano avuto realmente. Per questo 64° anniversario il Comune di Busto Arsizio ha organizzato alcuni momenti celebrativi in collaborazione con A.N.P.I., A.N.E.D., Comitato antifascista, Raggruppamento Patrioti “Alfredo di Dio”, Amici del Tempio civico, Coordinamento oratori cittadini, Associazione nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in guerra. L’obiettivo specifico per questo 2009 è di coinvolgere i giovani, cui necessariamente deve passare il testimone della memoria. Un pensiero sarà riservato anche ai non pochi sacerdoti che senz armi seppero egualmente scrivere pagine fra le più significative della Resistenza cittadina.

Venerdì 24 aprile saranno deposte le corone presso le lapidi che ricordano i caduti della Resistenza bustese e si terranno due fiaccolate. I cortei convergeranno sul Tempio civico di Sant’Anna, accanto al municipio in via Fratelli d’Italia. Saranno dei giovani, in particolare scout del gruppo AGESCI Busto 1, affiancati da rappresentanti dell’Amministrazione e delle associazioni, a deporre le corone davanti alle lapidi che ricordano il sacrificio di partigiani e deportati nei lager nazisti.
Il programma della giornata s apre però alle 11 in tribunale, dove il sindaco Gigi Farioli ricorderà il magistrato Cosimo Orrù. Alle ore 19.00 le delegazioni si raccoglieranno davanti alle lapidi o ai monumenti dedicati a Rodolfo Gallazzi (via Solbiate), a Mauro Venegoni (via per Cassano), a Romeo Coppe (via Q. Sella), a Maurizio Macciantelli (via Lonate), ai deportati della “Comerio Ercole” (parco via Magenta). Non mancherà una sosta al Cimitero principale per l’omaggio alla Cripta ai Partigiani e al Sacrario ai Caduti in Guerra. Al cimitero di Sacconago verranno deposte corone davanti alla targa Minelli, al monumento ai Partigiani, al monumento ai Caduti in Guerra. A Borsano invece si farà tappa alla Cappella ai Caduti e al Portichetto delle Memorie (S. Croce). Un segno della volontà di non dimenticare sarà portato alla lapide a Don Angelo Volontè (piazza della chiesa vecchia di Sacconago) e alla lapide a Don Mario Belloli (S. Michele) alla presenza dei rispettivi parroci.
Alla stessa ora partiranno due fiaccolate: una dalla chiesa di s. Edoardo (una corona verrà deposta nella cripta), animata dai ragazzi dell’oratorio s. Giovanni Bosco, l’altra dalla casa parrocchiale di S. Giovanni, a cui parteciperanno i giovani dell’oratorio s. Luigi. Questo corteo percorrerà via Don Minzoni, piazza Vittorio Emanuele, via Borroni. Dopo una sosta per ricordare il sacrificio di Roberto Culin nella via a lui dedicata, i ragazzi raggiungeranno l’oratorio in via Miani, entreranno nel cortile e passeranno nel giardino dell’Istituto La Provvidenza attraverso la porticina usata spesso dai partigiani in fuga (anche sulla porta sarà posta una corona).
Da via Ferraris arriveranno poi al Tempio civico, dove alle 19.45 confluiranno l’altra fiaccolata e tutte le delegazioni che avranno deposto le corone. Le fiaccole verranno spente in un unico braciere, segno della necessità di ricondurre ad unità le varie “resistenze” (“ex pluribus unum”).

Dalle ore 20 si svolgerà quindi la commemorazione di tutti i caduti e deportati, a cura di un giovane dell’oratorio S. Luigi. Un ricordo particolare sarà dedicato ai sacerdoti che contribuirono alla causa della Libertà: verranno lette le biografie (tratte dal libro “Ribelli per amore” edito dalla diocesi di Milano nel 1986) di monsignor Giovanni Galimberti e di don Giuseppe Ravazzani (parrocchia S. Giovanni), di don Mario Belloli (S. Michele), di don Ambrogio Gianotti (S. Edoardo) e di don Angelo Volontè (Sacconago).

Alle 21 nel salone della Colonia Elioterapica è poi in programma “Festa e Liberazione”, una serata fra musica e parole, curata dal Comitato antifascista. Sarà un momento di attesa della festa in cui non mancheranno spunti di riflessione portati da diverse realtà culturali, in una logica di libertà pluralista. I fondi raccolti durante la serata verranno destinati alle popolazioni terremotate dell’Abruzzo nell’ambito del progetto comunale al quale il comitato porterà una proposta operativa per la destinazione dei fondi.

Sabato 25 aprile, dopo la messa al Tempio civico (ore 9.30), saranno deposte corone al Tempio stesso e al Monumento alla Resistenza e Deportazione. Partirà poi il corteo che attraverso le vie del centro raggiungerà piazza Vittorio Emanuele II per la deposizione di una corona al Monumento ai Caduti. Il corteo si sposterà poi al museo del Tessile dove alle 11 sono in programma il saluto del Sindaco, l’intervento dell’Oratore Ufficiale, Quinto Bonazzola, e i canti alpini del coro Monterosa.
Quinto Bonazzola è un giornalista. Sul sito internet dell’ANPI si legge che “nato a Varese il 1° ottobre 1922, al momento dell’arresto di Mussolini, studiava filosofia all’Università di Milano. Allievo di Antonio Banfi, dopo il 25 luglio 1943 (anche per l’influenza su di lui esercitata dal professore), il giovane studente costituì a Varese, con altri compagni, un’organizzazione comunista clandestina. Con l’annuncio dell’armistizio e il passaggio alla resistenza armata, Bonazzola divenne responsabile delle attività militari nella zona. Pochi mesi dopo, ormai nel mirino della polizia, il giovane antifascista dovette lasciare la sua città e trasferirsi a Milano, dove gli fu affidata la responsabilità dell’attività tra gli studenti per il Fronte della Gioventù.
Bonazzola diventò quindi responsabile delle azioni militari del FdG a Milano e, nel luglio del 1944, gli fu affidato il comando della Brigata d’assalto “Fronte della Gioventù”, operante nel capoluogo lombardo. Nel gennaio del 1945, l’incarico di rappresentare i giovani comunisti nel Comitato centrale del Fronte della Gioventù, attività che lo studente svolse sino all’insurrezione.
Dopo la Liberazione, Bonazzola è stato dirigente dell’organizzazione comunista milanese, dirigente sindacale e del Movimento dei Consigli di Gestione. E’ passato quindi, come giornalista, all’Unità di Milano, assolvendo i più diversi incarichi, tra cui quello di segretario di redazione e di responsabile della rubrica “Lettere all’Unità”. Cessata la professione, Bonazzola, che risiede a Milano, continua nel suo impegno a tenere alti, soprattutto con frequenti conferenze nelle scuole, i valori della Resistenza.”
In concomitanza con le celebrazioni, il Museo del Tessile rimarrà aperto dalle ore 10,00 alle ore 12,30 per i visitatori.

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Pubblicato il 21 Aprile 2009
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