La Pillola abortiva arriva solo a Varese
Nell'azienda ospedaliera varesina è possibile chiedere il metodo chimico per l'interruzione di gravidanza. Alternativa vietata all'Ondoli di Angera
Parte oggi in tutt’Italia la distribuzione della Rn486, meglio nota come pillola abortiva. Si tratta di un farmaco che sostituisce di fatto l’intervento chiurgico per l’interruzione della gravidanza.
Il metodo, recepito a livello nazionale, prevede, però, specifiche regole applicative: innanzitutto la somministrazione può avvenire solo in ospedale, dove la paziente rimane ricoverata tre giorni per controllare l’eventuale rischio di emorragia. Inoltre, la scelta del metodo farmacologico prevede una preparazione psicologica adeguata, come sottolinea il primario di ginecologia di Busto Paolo Beretta: «Bisogna, che le donne sappiano che non sempre questa pillola è l’alternativa all’intervento. Solo una volta informata adeguatamente, la donna può scegliere. A quel punto, un aborto chimico è vantaggioso sia perché evita l’anestesia sia perché non si arreca danno alla cavità uterina».
Da oggi, primo aprile, rivolgendosi all’azienda ospedaliera di Varese si potrà richiedere l’alternativa farmacologica: « La nostra farmacia aziendale ha preso contatti con il fornitore per essere pronta quando il comitato etico interno avrà deciso sulla procedura del consenso informato, – spiega il direttore del Circolo Andrea Larghi – Nei prossimi giorni espleteremo le nostre procedure e poi recepiremo la legge che offre l’opportunità di chiedere l’interruzione farmacologica. Ci sono, però, alcune questioni che è meglio chiarire: l’assunzione della pillola deve avvenire entro e non oltre il 49esimo giorno, in base alle indicazioni regionali. Il termine, dunque, è molto più restrittivo rispetto all’interruzione chirurgica che deve essere fatta entro il novantesimo giorno. Per assumere la pillola, dunque, è necessario presentarsi entro la sesta settimana dato che, dopo il colloquio, deve passare una settimana per essere ricoverate».
Nonostante da oggi sia disponibile in tutt’Italia, la pillola Ru486 non ci sarà per le pazienti dell’azienda ospedaliera di Busto e dell’Ondoli di Angera: « Nel nostro ospedale siamo tutti ginecologi obiettori e l’interruzione di gravidanza avviene solo grazie ad una convenzione che l’azienda ha fatto con uno specialista esterno – spiega il primario Rosario Galati – Quindi non abbiamo nemmeno fatto richiesta per questo farmaco».
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