Indagine sul depuratore, il giudice prende tempo

Si è tenuta questa mattina l’udienza camerale sulla richiesta di archiviazione dell’indagine per disastro ambientale riguardante il depuratore di Sant’Antonino a Lonate Pozzolo. La giudice per l’udienza preliminare Nicoletta Guerrero si è riservata una decisione per i prossimi giorni. La Procura di Busto Arsizio aveva aperto un fascicolo sulla presenza di quantità di idrocarburi e azoto nelle acque in uscita dal depuratore superiore alla norma e aveva incaricato il Nucleo Operativo ecologico di Milano e l’Arpa di verificare le quantità presenti nelle acque. Secondo la difesa la responsabilità non sarebbe stata di chi gestiva il depuratore ma di chi, a monte, scaricava nelle fognature sostanze tossiche in maniera illegale. C’è da aggiungere che nel frattempo è intervenuta una nuova normativa che ha modificato le quantità massime di idrocarburi presenti nell’acqua annullando, di fatto, l’esposto in quanto i valori riscontrati rientrerebbero nelle nuove tabelle. La Procura aveva anche sequestrato parte dell’impianto per poi dissequestrarlo in subordine ad una serie di interventi che verranno realizzati prossimamente. Due gli indagati per disastro colposo, a capo dei principali enti coinvolti nella gestione dell’impianto: Modesto Verderio (allora presidente del consorzio) e Antonio Caniello (allora presidente di Sogeiva). Se il giudice accoglierà la richiesta di archiviazione, alla quale ha presentato opposizione Legambiente, resterà in piedi solo il filone delle contravvenzioni ai gestori.