Trovato morto l’imprenditore scomparso
Si tratta di Aurelio Giorgini. Di lui non si erano avute più notizie dallo scorso mese di marzo. La sua vettura è stata avvistata da un cacciatore, era completamente ricoperta dagli alberi
Le squadre dei vigili del fuoco sono state impegnate per tutta la mattina a Cadero, frazione di Veddasca. Nella zona nelle prime ore della giornata alcuni cacciatori avevano individuato un’auto incastrata tra gli alberi e avevano perciò contattato le forze dell’ordine. La vettura, una Smart, è stata avvistata in un burrone a circa ottanta metri dalla strada. Nei pressi del veicolo sono stati ritrovati resti di una persona.
L’uomo è stato identificato, si tratta con ogni probabilità di Aurelio Giorgini, l’imprenditore milanese del settore sanitario che scomparve da casa nella giornata di mercoledì 24 marzo 2010. Dell’uomo, 62enne, sposato e padre di due figli, si erano perse le tracce da allora, quando uscì diretto in Canton Ticino a bordo della sua auto, appunto una Smart. Le ricerche erano state da subito concentrate proprio nella zona di Veddasca dove il manager era stato visto per l’ultima volta. Sulla sua scomparsa la squadra mobile di Milano aveva aperto anche un fascicolo per sequestro di persona. Ora, alla luce del ritrovamento, sembra farsi più probabile la possibilità di un incidente stradale ma non si esclude nemmeno quella di suicidio. L’uomo potrebbe aver perso il controllo della vettura finendo così nella scarpata dove questa mattina è stata individuata la sua auto. La macchina è uscita di strada in un punto in cui la protezione laterale si interrompe lasciando un varco di circa due metri tra un muro e il guard rail. Dalla strada è precipitata per oltre trenta metri finendo in un punto dove la vegetazione era particolarmente fitta, per questo motivo individuare il veicolo era quasi impossibile. Sul luogo del ritrovamento, oltre ai vigili del fuoco si sono recate anche alcune squadre della polizia e del Saf. L’auto sarà recuperata al più presto con l’elicottero. Vicino ai resti sono stati trovati anche alcuni oggetti personali come il telefono cellulare e i documenti. Sarà però l’autopsia a fugare ogni dubbio sull’identità della persona.
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