Germano Dall’Igna, il candidato che non perde un voto
Nel 2006 aveva avuto 175 preferenze, cinque anni dopo ne ha ancora 175 e balza dal settimo a terzo posto dei più votati. Con una campagna elettorale nelle strade e a suon di simpatia (e qualche gaffe)
Una campagna elettorale fatta consumando le suole e parlando quasi solo del lavoro fatto negli anni, lontano dalle polemiche. Così Germano Dall’Igna ha scalato la classifica delle preferenze nel PdL: il consigliere arnatese è stato riconfermato a Palazzo Borghi, per lui 175 voti, dietro solo ad Aldo Simeoni e Giuseppe De Bernardi Martignoni. «Quanti ne avevo presi nel 2006? Non mi ricordo, non sono andato a rivedere» dice. Glielo diciamo noi: aveva preso gli stessi voti, 175. Se il centrodestra ha perso oggi oltre un terzo dei consensi del 2006 e quasi tutti i candidati hanno perso anche decine di preferenze (qualcuno addirittura le ha visti dimezzate), si può dire che il suo risultato sia un successo enorme, in proporzione alla debacle del partito. «Mi son sempre occupato del mio quartiere, son stato attento a tutto quel che succedeva, la gente mi conosce e mi ferma ancora adesso», spiega oggi, senza nascondere un bella dose di delusione per la sconfitta. Nell’ultimo anno è stato l’unico ad aver messo la faccia presentandosi a dibattiti o serate "calde" (ad esempio alla serata Acli sul problema della casa), dove gli altri amministratori invitati – a partire dal sindaco – non si facevano vedere. Su Facebook, durante la campagna elettorale ha sciorinato ogni giorno le opere di cui si è occupato e ha chiesto il voto con simpatia (e un po’ alla votantoniovotantonio), arrivando persino a scrivere un appello in swahili, lui che è andato in Tanzania varie volte. Tra concretezza e qualche ingenua gaffe (come quando su FB ha parafrasato addirittura Giovanni XXIII per dire ai concittadini di dare ai loro bambini «la carezza del futuro sindaco Massimo Bossi») ha conquistato gli elettori più di chi nelle file del centrodestra ha usato toni duri e polemici. Oggi fa «le grandi pulizie» – le chiama così – e si prepara a un nuovo ruolo: «Da lunedì inizia una esperienza per me in Comune come impegno all’opposizione, sarà dura ma ce la metterò tutta con l’impegno che mi è proprio e con la fallibilità di ogni uomo».
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