La tv “rivive” con Facebook e le “micro web tv”
Numero speciale del supplemento tecnologico del Sole24Ore, Nova24, dove si cita anche Varesenews come esempio di community e si traccia una linea sul futuro della tv
La “rivoluzione” invocata da Santoro durante il suo programma “Servizio Pubblico” è in corso da tempo e sta crescendo. Le tv online, dal “gigante” Youtube fino alle più piccole emittenti di “condominio”, stanno conquistando sempre più consensi. È un brevissimo riassunto dell’analisi pubblicata nello speciale del Sole24ore, Nova24, uscito domenica e firmato dall’esperto Luca de Biase da Gianpaolo Colletti, tra i responsabili della Femi, la federazione che riunisce oltre 500 microweb tv in Italia, di cui anche Varesenews fa parte.
De Biase nel suo articolo analizza la situazione partendo da un dato di fatto: la tv generalista sta perdendo ascolti, internet guadagna in continuazione grazie alla possibilità da fare comunità; Youtube è un gigante che nel 2012 aprirà anche un centinaio di canali professionali, dal futuro incerto, ma è un’altra scommessa; le micro web tv continuano a crescere, sia in ascolti che in quantità, segno di una esigenza di espressione di informazione dal basso. E secondo De Biase, sono proprio queste micro web tv, che stanno formando la “nuova dimensione della narrazione video”. Colletti analizza proprio la situazione di queste piccole televisioni online, cita anche Varesenews, come esempio di Community attraverso Facebook. Ma non solo: Colletti racconta di diverse esperienze di piccole televisioni anche fatte di singole persone, come accaduto all’Aquila, dove dopo il terremoto sono in molti che hanno raccontato storie e situazioni che i altrimenti i grandi network non avrebbero trasmesso. Tutte queste piccole tv online stanno poi trovando una nuova voce anche attraverso i social network come Facebook, tramite i quali “amplificano” le proprie produzioni.
E sono proprio queste auto-produzioni video, spesso innovative per interazione nella comunità, che stanno rivoluzionando anche la tv generalista. Tv chiusa, ormai seguita (sempre meno) da persone che non cercano un ritorno, che osservano e ascoltano in maniera passiva. «Il palinsesto non esiste più – spiega De Biase -, non ha senso sviluppare un sistema di programmi buoni per tutti i gusti». Gli utenti, quelli di internet, scelgono il proprio palinsesto, attraverso Youtube, attraverso le micro web tv. E ne sono partecipi.
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