Come dilapidare 7 punti di vantaggio

La Cimberio perde quando smette di aggredire Montegranaro: troppe azioni iniziano in ritardo, si sviluppano lontano dall'area e si concludono con tiri forzati

LA CHIAVE – Senza addentrarci troppo in valutazioni tecnico-tattiche, possiamo dire che la sconfitta della Cimberio contro Montegranaro nasce quando i biancorossi smettono di avvicinarsi al canestro avversario. Accade nel quarto e decisivo periodo, quando Varese comincia a giocare con 7 lunghezze di vantaggio accumulato dopo una raffica di Weeden. Con quest’ultimo fuori con 4 falli però, la Cimberio perde ritmo e viene presto ripresa e superata: Demartini, in campo anche per l’assenza di Rannikko, perde tempo prezioso a ogni inizio azione (e resta pure troppo lontano dal canestro); gli altri a loro volta lo aiutano ben poco con Stipcevic che sbaglia a non prendere in mano il gioco. Varese arriva così spesso a tirare all’ultimo secondo e sbaglia anche quando costruisce tiri decenti. In questi casi sarebbe meglio andare a cercare un canestro sicuro (azzardiamo: isolamento e gioco a due Rok-Diawara) per muovere il punteggio.

LA STATISTICA – Tra i molti numeracci che offre il tabellino della Cimberio, pare utile sottolineare la percentuale ai tiri liberi: in una gara persa di soli tre punti, sbagliare nove personali (16/25, il 64%) pesa tantissimo. Soprattutto perché quattro di questi errori sono arrivati nel momento in cui Montegranaro era rimasta completamente a secco di munizioni (prima metà del terzo quarto): se il riaggancio fosse avvenuto prima, il break successivo avrebbe portato Varese avanti anche di dieci punti o giù di lì.

MVP – Decidere di assegnare la palma del migliore dopo una partita simile è impresa assai ardua. Esclusi tutti i giocatori della Cimberio per evidenti motivi, andiamo allora da Jared McNeal, guardia di Montegranaro che per lo meno è decisivo nel finale, con un paio di guizzi e la precisione dalla lunetta. Ma mai come questa volta il premio si potrebbe non assegnarlo…

PAGELLIAMO – Demartini 4,5 (Lui palleggia, gli altri vanno fuori ritmo); Hurtt 5 (Poco impiegato, ma perché utilizzarlo di più?); Stipcevic 5,5 (In partite così si dovrebbe "mettere in proprio"); Talts 4,5 (Tira indietro il calendario di un mese, a quando era un peso); Diawara 6,5 (Anche in giornate non ottimali rimane un fattore utile, spesso l’unico); Garri 4 (Il grande boh); Kangur 6 (Sbaglia cose decisive ma a tratti è anche quello che tira il carretto); Ganeto 4,5 (Impalpabile); Fajardo 5 (Il migliore dei tre lunghi, ma non vuol dire che abbia giocato bene); Weeden 6 (Sbaglia tanto, compreso un tiro decisivo. Ma costruisce da solo il break precedente).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Gennaio 2012
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