Il maestro Gianni Emilio Simonetti invitato dalla Fondazione Prada a Venezia
Animatore del Laboratorio di Artiterapie presso il Centro Diurno Luvino di Luino
Da svariati anni il maestro Gianni Emilio Simonetti, professore presso il Politecnico e lo IED di Milano, presta la sua opera presso la Psichiatria del Verbano.
“Conduce il Laboratorio di Artiterapie presso il Centro Diurno Luvino di Luino – specifica il dr. Isidoro Cioffi, direttore della Psichiatria del Verbano – con estremo entusiasmo e professionalità, tanto da meritare riconoscimenti unanimi sia dai pazienti che dagli operatori del settore”.
Recentemente a riprova, se ce ne fosse bisogno, dell’elevato grado del suo operato in campo artistico, ha avuto il prestigioso invito dalla Fondazione Prada di curare la regia di performances e concerti Fluxus a Ca’ Corner della Regina in Venezia in occasione del cinquantenario del primo Festival Fluxus in Europa (1962).
Tali eventi sono in programma da settembre p.v. e fanno da cornice alla mostra The Small Utopia. Ars Multiplicata.
La mostra riapre la meravigliosa sede della Fondazione Prada a Venezia: Palazzo Corner della Regina sul Canal Grande. Un grande evento artistico che percorre la storia dell’arte moderna e contemporanea, la cui ampiezza temporale e la vastità tematica affrontata ha richiesto la collaborazione di musei internazionali e esperti curatori.
Già il titolo esprime il desiderio di ampliare la diffusione dell’arte nella società, attraverso la moltiplicazione dell’oggetto, sperimentandone le inedite fruizioni estetiche e sociali.
Il restauro della Fondazione Prada restituisce a Venezia un palazzo amato e molto frequentato, fino a qualche decennio fa, come biblioteca e luogo di studi, di creazione e di ispirazione: Ca’ Corner della Regina fu l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale, un inestimabile patrimonio di 130.000 volumi sulle arti contemporanee e la storia della Biennale, costituito da libri, opere video, periodici, cataloghi e multimedia, raccolti dalla Biennale di Venezia dalla sua nascita in poi.
La Fondazione ha rispettato, con il suo recupero di spazi e funzioni, lo spirito del luogo, la vocazione a biblioteca e luogo di studi di Ca’ Corner della Regina, cosa evidenziata anche da questa mostra:
Al pian terreno e nel primo ammezzato lo spazio di tre sale è dedicato a libri e riviste; la storia del cinema sperimentale, le incursioni nei campi della performance vocale, del suono registrato e della radio, e i dischi d’artista a partire tra gli anni Cinquanta e Settanta.
Il corpo centrale della mostra si trova nel piano nobile e nel secondo piano ammezzato, con oltre seicento opere tra oggetti di design, ceramiche, vetri, tessuti, giocattoli, edizioni di originali e di multipli d’artista; la trasformazione dell’idea dell’unicità nell’arte e la sua percezione, che unisce tutti i principali movimenti e scuole, dal Futurismo italiano al Costruttivismo russo e al Bauhaus, dal Neoplasticismo al Surrealismo, per approdare, attraverso le pratiche dei Nouveaux Réalistes e della Optical Art, alla grande esplosione di ars multiplicata indotta dalla Pop Art, promotrice di un vero “supermarket” dell’oggetto artistico.
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