Cimberio dimezzata, ma con Venezia vuole vincere

Tanti gli spunti per la partita tra i biancorossi e la Reyer. Dagli ex Vitucci e Diawara all'emergenza in casa dei varesini che saranno arbitri della qualificazione alla Coppa Italia

Sono tanti i motivi per cui la partita tra Cimberio e Umana Venezia (domenica 13, ore 18,15 al PalaWhirlpool; quasi 1000 biglietti venduti in prevendita a venerdì sera) non può essere considerata una gara qualunque. Dal passato di Vitucci, al blasone delle due squadre, fino agli infortuni che le hanno “mutilate” e all’importanza del risultato per quanto riguarda la prossima Coppa Italia: c’è solo l’imbarazzo della scelta.

IO E LA REYER – Veneziano, del quartiere di Sant’Alvise, Frank Vitucci è cresciuto da tecnico proprio nella Reyer, fino ad arrivare alla prima squadra. C’era lui, per esempio, a fare da vice a De Sisti in quelle due maledette partite a Masnago (’92 e ’93) in cui l’allora Scaini fece retrocedere in A2 Varese e poi le negò l’immediata risalita. Poi divenne capo allenatore centrando anche una promozione in A1. Altro tempo, altra società: «Quello di oggi è un club rifondato, che sta facendo un lavoro di cui ho grande rispetto – spiega il coach capolista – In questo senso forse è un derby più per Stefano Bizzozi che con l’attuale Reyer ha già lavorato. Però è chiaro che quei colori, dall’altra parte del campo, non possono lasciarmi insensibile. Domenica saremo avversari, ma non certo nemici».

CHE STORIA – Venezia è tornata da pochi anni nell’elite del basket nazionale, un ritorno gradito e importante, «in controtendenza rispetto ad altre città e a molti club attuali» sottolinea a ragione Vitucci. In Laguna è stato approntato un budget pesante, è stato rimesso in ordine il palasport Taliercio, è stato rilanciato anche il settore femminile. Tutto sotto il marchio commerciale Umana, la società di lavoro interinale del patron Luigi Brugnaro che ha rilanciato una storia nata nel 1872 (1925 per la sezione basket). Un’epopea che parla anche di due scudetti negli anni Quaranta e di una finale di Korac persa ai supplementari contro Badalona («in città quella sconfitta brucia ancora» confessa Vitucci) nonostante campioni come Spencer Haywood e Drazen Dalipagic. «Varese e Venezia hanno un passato con radici simili, anche se qui si sono raggiunti a lungo i vertici europei, cosa che alla Reyer non è mai accaduta. Però la storia, il passato, il blasone si sentono anche in laguna dove i tifosi sono sempre caldi e appassionati».

DALL’INFERMERIA – Come noto, per la Cimberio, lo scontro con Venezia è reso più difficile per via dei tanti infortuni. Mancheranno Banks, Ere e Cerella «e sotto il profilo del lavoro settimanale non sono stati certo giorni semplici – dice Vitucci – Ci mancheranno alcuni riferimenti soprattutto in attacco, dove gli assenti ci garantiscono una trentina di punti, però i problemi sono stati anche uno stimolo per cercare soluzioni alternative; si gioca comunque in cinque per volta e vi assicuro che scenderemo in campo nel modo giusto». I problemi maggiori sono quelli del reparto esterni: in pratica Green, De Nicolao e Rush, con qualche aiuto di Polonara, dovranno occupare tre ruoli per 40′; possibile quindi che nelle rotazioni entri anche il giovane Bertoglio che Vitucci considera molto importante per gli allenamenti, anche se in partita è finora stato utilizzato per pochi secondi. E probabilmente la Cimberio tornerà a difendere a zona, almeno per qualche tratto, come è accaduto a Pesaro. «La zona è un’arma che abbiamo e che fino a qui abbiamo usato molto poco perché non ce n’è stato bisogno. Non bisogna abusarne, però la sappiamo fare. Mazzon ad esempio la sfodera spesso». A proposito del coach veneto, anch’egli dovrà fare a meno di un giocatore importante come Zoroski, ha ritrovato Clark e ha dalla sua un ex di peso come Yakouba Diawara (nella foto). «In molti, qui a Varese, mi chiedono se temo l’impatto del francese, vista l’assenza di Ere – spiega Vitucci – ma io continuo a ripetere che i singoli giocatori non vincono le partite. Per questo predico attenzione su tutti i meccanismi di squadra; anche perché oltre a Diawara ci sono Bulleri, Szewczyk e altri ancora che possono colpire».

VERSO LA COPPA – Quella di domenica è l’ultima giornata di un girone di andata che la Cimberio ha dominato a sorpresa. I biancorossi sono già certi del primo posto valido come testa di serie numero 1 alle Final Eigth di Coppa Italia (alle loro spalle c’è lo scontro diretto Sassari-Siena) così come Cantù e Roma sanno già di essere 4a e 5a e si ritroveranno di fronte in uno dei quarti di finale. Il resto è tutto da scrivere e Varese, perdendo, potrebbe inguaiare Milano impegnata (in posticipo: questa è scelta vergognosa…) sul durissimo campo di Brindisi. L’EA7 è solo una delle squadre ancora in cerca di un pass per la Coppa: le altre sono Reggio Emilia (foto), Caserta (che si affronteranno) e appunto Venezia che però deve espugnare Masnago per sperare di entrare tra le prime otto.

PILLOLE DI BASKET – La notizia più scontata nel mondo dei canestri tricolori è diventata realtà: Gianni Petrucci, lasciato il Coni, è tornato presidente della FIP sostituendo in quell’incarico Dino Meneghin.
Siena continua a viaggiare in Eurolega e ha battuto anche il Khimki Mosca con 20 punti di Brown e 16 di Ress, sempre più convincente.
Chiudiamo purtroppo con un lutto: a soli 58 anni si è spento Paolone Pinza. Forlivese, un passato da giocatore e dirigente nella sua città, è stato tra i precursori dei moderni procuratori lavorando a stretto contatto con Maurizio Gherardini. Personaggio di una simpatia debordante tanto quanto la sua mole, mancherà a tutto il movimento.

Cimberio Varese – Umana Venezia

Varese: 5 Sakota, 7 Rush, 8 Talts, 9 De Nicolao, 10 Green, 13 Ambrosini, 14 Balanzoni, 16 Bertoglio, 33 Polonara, 42 Dunston. All. Vitucci.
Venezia: 4 Clemente, 5 Clark, 6 Bulleri, 7 Diawara, 8 Marconato, 10 Szewczyk, 13 Young, 15 Bowers, 16 Rosselli, 18 Magro, 19 Hubakek, 20 Candussi. All. Mazzon.
Arbitri: Paternicò, Sahin, Duranti.

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Pubblicato il 12 Gennaio 2013
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