Assemblea Popolare accusa: “Siete complici di Elcon”
Momenti di tensione all'interno del confronto tra i candidati scoppiato dopo un errore del presidente di Valle Olona Respira. Sono intervenute anche le forze dell'ordine
Tutto è nato da quello che gli inglesi definirebbero un misunderstanding, un malinteso, ma è finito con urla, accuse e l’intervento delle forze dell’ordine. Stefano Catalano, presidente di Valle Olona Respira, aveva appena iniziato il suo discorso di introduzione all’incotro tra i candidati alle elezioni regionali informando la platea che «siamo ancora in attesa delle integrazioni di Elcon, la cui scadenza per la presentazione è fissata per metà mese» che si è scatenato il caso.
Si è trattato effettivamente di errore, riconosciuto poco anche dopo dallo stesso Catalano, dal momento che alcune ore prima del confronto queste integrazioni sono state pubblicate sul sito della Regione Lombardia. E se nessuno di Valle Olona Respira se ne era accorto, qualcuno dell’Assemblea Popolare aveva già visto i documenti. «Raccontate falsità, non informate la gente», hanno iniziato a gridare alcuni degli attivisti quando hanno sentito la frase del Presidente del Comitato. «Siete l’altra faccia della Elcon» rincaravano, indirizzando verso Stefano Catalano anche le accuse di «servo della Elcon, venduto».
Nel frattempo, mentre le forze dell’ordine entravano in sala, alcuni dei membri del comitato si sono avvicinati a quelli dell’Assemblea Popolare per cercare di portare alla calma la situazione in platea. Verso la fine dell’incontro, nello spazio destinato alle domande, Mariano Pauletto è stato fatto salire sul palco e da lì ha spiegato che «noi siamo qui per dire ai cittadini di finirla di essere presi in giro» e che «se solo si fosse veramente voluto, il progetto si sarebbe potuto bloccare già a setttembre» per via di alcune carenze nella documentazione. «Cercare dei contrasti non aiuta la gente a capire» ha commentato invece il consigliere comunale Gianni Bettoni precisando che «va benissimo che combattano anche loro, ma non capisco perchè dobbiamo trovarci a litigare per dire le stesse cose».
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